Minare criptovalute con GPU mobile non è più un’utopia?

Nvidia mette le basi per il mining di criptovalute da pc portatili. Può essere la svolta?

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a cura di Gabriele Scordamaglia

Gli “early birds” che sono già riusciti a testare le nuove GPU GeForce RTX 3060 per computer portatili hanno ben pensato di spingere il pedale dell’overclock. Stavolta lo scopo finale non era quello di godersi Night City in 4K, ma qualcosa di più furbo (e probabilmente anche più redditizio): mining di criptovalute, Ethereum per la precisione.

La news, come citato da VideoCardz.com, arriva dal forum Tieba Baidu, sul quale l’utente ha postato anche alcuni screenshot dei test effettuati. I risultati raggiunti sono strabilianti, se consideriamo il fatto che stiamo parlando di una GPU mobile: 48.99 MH/s, quasi il 20% più lenta della versione desktop, ma sulla stessa lunghezza d’onda della RTX 2080 SUPER.

A primo impatto pare di capire che la versione utilizzata sia una Max-P, con memorie che di base viaggiano a una velocità di 14Gbps (a differenza della variante Max-Q, dove si fermano a “soli” 12Gbps). La memoria è stata poi overcloccata fino a raggiungere una frequenza di 2125MHz, che le ha permesso di lavorare a una velocità effettiva di 17Gbps.

Per quanto riguarda i consumi in termini di potenza, abbiamo un TDP limitato a 105W e un TGP a 56W. Il valore massimo raggiungibile di TDP per la versione mobile risulta comunque essere di 130W: si parte da una base di 80W, con 35W regolabili dagli OEM e altri 15W da Dynamic Boost. La versione desktop, invece, si assesterà sui 170W.

Giusto per farci un’idea, il TDP fa riferimento alla quantità di calore che il dissipatore deve essere in grado di “gestire” per consentire un corretto funzionamento del sistema, e fa riferimento al consumo totale della scheda grafica (quindi GPU, memoria e tutto il resto). Il TGP invece indica solamente al consumo della GPU e viene indicato, sui software come GPU-Z, dalla voce "GPU Chip power draw".

Sia la versione desktop che quella mobile della RTX 3060 montano una GPU GA106, differenziandosi però nel numero di core CUDA, che risultano essere 3840 per la mobile, contro i 3584 per la variante desktop. Difficile quindi, almeno allo stato attuale delle cose, farsi un’idea precisa su quanto grande sarà la differenza di velocità tra le due versioni della scheda video.

Ricordiamo inoltre che, sebbene la versione per laptop sia già disponibile, ci sarà da aspettare almeno fino a fine febbraio per riuscire ad accaparrarsi una RTX 3060 desktop e montarla sulle nostre build. Sempre che i prezzi non siano troppo elevati.