Si sente la differenza tra MP3, MP3 a 320 kbit/s e FLAC?
La domanda che si pongono tutti quando si tratta di pagare un servizio musicale è se la differenza dei formati audio si sente. È un argomento molto dibattuto, e diciamo subito che tutto dipende dall'attrezzatura audio usata e molto anche dall'orecchio dell'ascoltatore. Con gli altoparlanti interni in un notebook o una cuffia da pochi euro probabilmente non si sentirà alcuna differenza. Poi, ovviamente, migliore sarà l'impianto audio, maggiore sarà la differenza che si potrà apprezzare. È comunque il singolo ascoltatore che deve decidere, in base ai propri gusti e modalità di fruizione, se si tratta di un elemento caratterizzante se non preponderante.
Senza entrare troppo nel dibattito sulle fisiche acustiche, frequenze e capacità dell'uomo di percepire o meno variazioni qualitative, si può affermare che tra un MP3 e un FLAC 1411 kbps intercorre la stessa differenza che passa tra un poster e un quadro originale. Nel primo caso tutto è tendenzialmente un po' piatto, senza tanti dettagli. A seconda dei generi alcuni attributi possono peggiorare vistosamente rispetto ad altri.
Il FLAC 1411 kbps è l'esatto opposto, e si sente sempre di più, come detto, al crescere della qualità della propria catena di ascolto; a volte bastano un buon paio di cuffie. La musica guadagna di particolari, il cantato si impreziosisce magari con l'ascolto del respiro, gli strumenti godono di una maggiore sospensione.
E se si parla della differenza tra MP3 a 128 kbit/s e MP3 a 320 kbit/s? Le differenze si assottigliano ma sono presenti. La qualità più alta risulta comunque più avvolgente, ma dipende molto dal genere. Con una traccia di Erik Satie, giusto per fare un nome, la musicalità del pianoforte cambia.