L'attacco è la migliore difesa
"La questione di fondo è che al momento non possono controllare completamente i consumatori sulla fruizione dei contenuti", ha aggiunto Jackson. "Ma se domani riusciranno a mettere mano su tutta la catena distribuiva le cose cambieranno vistosamente in meglio". L'entusiasmo di tutte le aziende nel settore media mobile, infatti, è però ingiustificato visto il volume di affari. La musica venduta direttamente tramite terminali mobili - senza pc quindi - nel 2006 non ha superato il miliardo di dollari di fatturato (Fonte: International Federation of the Phonographic Industry). Una cifra esigua, per di più dovuta al successo delle suonerie e dai mercati orientali.
Insomma, tutta l'eccitazione è dovuta alla chimica delle previsioni marketing. EMarketer, ad esempio, ha assicurato che la pubblicità mobile europea passerà dai 400 milioni di dollari di fatturato del 2006 a circa 3 miliardi dollari nel 2011. Ecco giustificato l'apparente interessamento di Google - e di Yahoo secondo le indiscrezioni dell'ultima ora. Disponendo di un potenziale pubblicitario senza eguali, la dimensione mobile non può che trasformarsi nell'ennesimo sfogo commerciale. Disporre di un proprio terminale mobile che permette l'utilizzo di servizi on-network gratuiti e proprietari - riccamente farciti di pubblicità - è decisamente interessante. La stessa cosa, ovviamente vale per brand come Nokia, preoccupati di non rimanere al palo e di non subire troppo l'onda anomala prodotto all'i-Phone.
Tutti voglio una fetta del mercato giocando le carte della semplicità, dell'esperienza utente e dell'offerta end-to-end. Insomma si profileranno come non mai nuove offerte e proposte. "Ho compassione per il povero consumatore", ha dichiarato Mark Newman, CTO di Informa Telecoms & Media. "Dalla parte del consumatore sarà difficile comprendere in che direzione andare".