Notebook ultrasottili, se costano poco fanno crack

Un analista punta il dito contro i notebook ultrasottili: così teneri che si tagliano con un grissino.

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a cura di Manolo De Agostini

La prima generazione di notebook ultrasottili, basati su piattaforma Intel CULV o AMD Congo, potrebbe rompersi facilmente.

Secondo un analista, questa generazione sarebbe un esperimento, anziché un prodotto su cui valga la pena puntare, a causa del risparmio sui materiali del case che causerebbero scricchiolii, rotture e altri spiacevoli avvenimenti. Gli analisti suggeriscono, quindi, di realizzare case su base metallica.

"I produttori erano stati avvisati dai loro clienti di passare a case completamente metallici. La riduzione dei costi impone delle sfide dal punto di vista del design", ha affermato l'analista Doug Freedman di Broadpoint AmTech.

La categoria dei notebook ultrasottili nasce per soddisfare alcuni requisiti: portabilità, ampia durata della batteria e sufficiente potenza e funzionalità. Idealmente si trova un passo avanti ai comuni netbook, con prezzi di circa 600 euro.

Stando alle parole di Freedman, i produttori si sarebbero concentrati troppo sull'hardware interno e, per motivi di costi, hanno puntato poco in alcuni settori, come il case esterno, che non sembra ma è una parte decisamente importante. Freedman, però, spara nel mucchio, senza citare alcun produttore, facendo pensare che la situazione sia generale.

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