Il settore della produzione di semiconduttori torna al centro del dibattito tecnologico globale con un botta e risposta tra due dei nomi più influenti del panorama tech: Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha risposto pubblicamente alle dichiarazioni di Elon Musk sulla possibilità di costruire un impianto di fabbricazione dedicato ai chip Tesla. La questione non è puramente teorica: Musk ha annunciato ai suoi azionisti l'intenzione di realizzare quello che ha definito un "TeraFab", un'infrastruttura colossale capace di produrre fino a un milione di chip personalizzati al mese. L'ambizione, arrivata subito dopo l'approvazione di un compenso da mille miliardi di dollari per Musk, ha acceso i riflettori sulla fattibilità tecnica ed economica di un progetto che potrebbe richiedere investimenti nell'ordine delle centinaia di miliardi di dollari.
Durante un intervento a Taiwan, dove si trova per incontrare i vertici di TSMC, Huang non ha usato mezzi termini nel commentare l'idea: "Costruire impianti di produzione avanzati per semiconduttori è estremamente difficile. Non si tratta solo di edificare lo stabilimento, ma dell'ingegneria, della scienza e dell'arte di fare ciò che TSMC fa quotidianamente". La dichiarazione del CEO di NVIDIA sottolinea una realtà che anche colossi come Intel stanno sperimentando duramente: la litografia avanzata a 3nm e oltre non è un'expertise che si acquisisce nel breve periodo, nemmeno con risorse finanziarie apparentemente illimitate.
La motivazione dietro le ambizioni di Tesla è chiara dal punto di vista strategico. L'azienda automobilistica sta sviluppando chip proprietari come l'AI5, destinati sia ai veicoli elettrici che ai robot umanoidi Optimus. La dipendenza dalla capacità produttiva di TSMC, Samsung Foundry e potenzialmente Intel Foundry rappresenta un collo di bottiglia critico per le operazioni future di Tesla, soprattutto considerando che la domanda globale di semicondonduttori per l'intelligenza artificiale continua a superare l'offerta disponibile.
La posizione di NVIDIA nel dibattito non è casuale. L'azienda di Santa Clara dipende totalmente da TSMC per la produzione delle sue GPU, da quelle per il gaming a quelle per i data center che alimentano la rivoluzione dell'AI generativa. TSMC utilizza processi produttivi a 4nm e 3nm per questi chip, tecnologie che hanno richiesto decenni di sviluppo e investimenti stimati in oltre 40 miliardi di dollari solo per gli impianti di nuova generazione. La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company domina il mercato della litografia avanzata con oltre il 50% della quota globale, servendo praticamente ogni major del settore computing.
Il caso Intel Foundry è emblematico delle sfide che Tesla dovrebbe affrontare. Nonostante decenni di esperienza nella produzione di semiconduttori, Intel ha faticato enormemente nella transizione ai nodi più avanzati, accumulando ritardi pluriennali rispetto a TSMC e perdendo posizioni di leadership tecnologica. Il processo Intel 4 (equivalente al 5nm TSMC) è arrivato con anni di ritardo, mentre il nodo Intel 3 sta solo ora raggiungendo la produzione di massa. Anche con l'esperienza acquisita e gli investimenti massicci previsti dal CHIPS Act americano, il recupero rimane una sfida titanica.