La strategia del controllo delle scorte
Il processo di riduzione delle forniture è già iniziato il mese scorso, con l'obiettivo di raggiungere il taglio del 30% entro luglio. NVIDIA non vuole che i suoi modelli di fascia alta siano disponibili ai prezzi di listino raccomandati, preferendo mantenere una scarsità artificiale che giustifichi prezzi più elevati. Questa strategia non è inedita nel settore tecnologico, ma risulta particolarmente evidente nel caso delle RTX 50, dove i modelli di punta continuano a essere venduti a prezzi significativamente superiori rispetto agli MSRP originali.
La decisione assume ancora più senso considerando che NVIDIA ha recentemente popolato il segmento medio con le nuove serie 60 e 50 di fascia più bassa. Con queste alternative disponibili per i consumatori meno esigenti, l'azienda può permettersi di limitare la disponibilità dei modelli premium senza rischiare di perdere completamente quote di mercato nel gaming.
Il focus si sposta verso la Cina
Le GPU che non arriveranno al mercato occidentale non andranno sprecate. NVIDIA sta infatti dirottando parte della produzione verso il mercato cinese, dove si prepara al lancio della RTX 5090D v2, versione modificata del suo flagship pensata specificatamente per rispettare le restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti. Questa variante rappresenterà il nuovo modello di punta disponibile in quella regione, dove la domanda per hardware gaming di alto livello continua a crescere.
Parallelamente, l'azienda sta sviluppando un nuovo acceleratore AI dedicato al mercato cinese, basato sull'architettura Blackwell e dotato di memoria GDDR7. Questo prodotto rappresenta un'opportunità commerciale significativa per NVIDIA, che può così compensare la riduzione delle vendite gaming con un segmento ancora più redditizio.
Impatti sui prezzi e disponibilità
Nel breve termine, i consumatori non dovrebbero aspettarsi aumenti di prezzo immediati. Le scorte attuali sembrano sufficienti a soddisfare la domanda corrente, ma la situazione potrebbe cambiare rapidamente se la strategia di riduzione della produzione dovesse continuare come previsto. I rivenditori potrebbero trovarsi costretti a mantenere prezzi elevati anche per i modelli che normalmente sarebbero scesi verso gli MSRP.
Per i gamer italiani, abituati a prezzi già più alti rispetto al mercato americano, questa notizia non porta certo buone prospettive. La combinazione tra controllo artificiale delle scorte e focus su mercati più redditizi suggerisce che NVIDIA veda il segmento gaming come meno prioritario rispetto alle opportunità offerte dall'intelligenza artificiale e dai mercati emergenti. Una strategia comprensibile dal punto di vista commerciale, ma che lascia i consumatori appassionati di gaming in una posizione sempre più difficile.