OpenAI starebbe esplorando il territorio della creazionemusicale tramite intelligenza artificiale, un settore già affollato ma in rapida espansione. Secondo quanto rivelato da The Information, l'azienda dietro ChatGPT avrebbe avviato lo sviluppo di uno strumento capace di creare musica partendo da comandi testuali o audio. Per dare forma a questo progetto, la compagnia si sarebbe rivolta a studenti della prestigiosa Juilliard School, una delle istituzioni musicali più rinomate al mondo, con sede a New York.
Le applicazioni pratiche immaginabili sono molteplici e potrebbero rivoluzionare il modo in cui contenuti multimediali vengono prodotti. Fonti vicine al progetto hanno spiegato che il sistema potrebbe essere utilizzato per generare accompagnamenti strumentali a tracce vocali esistenti, oppure per aggiungere colonne sonore a video in modo automatico. Si tratterebbe quindi di uno strumento versatile, pensato sia per musicisti professionisti che per creatori di contenuti digitali.
Non è chiaro a che punto dello sviluppo si trovi attualmente l'iniziativa. Quello che emerge dalle indiscrezioni è che gli studenti della Juilliard sarebbero stati coinvolti per annotare spartiti musicali, materiale fondamentale per addestrare l'intelligenza artificiale a riconoscere e riprodurre strutture musicali complesse. Questa non rappresenterebbe la prima incursione di OpenAI nel campo della musica generativa, anche se l'azienda non ha mai lanciato prodotti commerciali in questo ambito.
Il panorama della musica generata da AI si sta popolando rapidamente di nuovi attori. Startup come Suno ed ElevenLabs hanno già lanciato i propri strumenti per la creazione musicale automatizzata, rendendo accessibile a chiunque la possibilità di produrre brani senza competenze tecniche specifiche. Questa democratizzazione tecnologica porta con sé anche conseguenze problematiche che stanno già manifestandosi.
Le piattaforme di streaming musicale stanno infatti affrontando un'invasione di contenuti generati artificialmente, quello che viene definito spam da AI. Il fenomeno ha già suscitato controversie, con casi eclatanti come quello di The Velvet Sundown che hanno acceso il dibattito sulla qualità e l'autenticità della musica distribuita online. Gli esperti avvertono che siamo solo all'inizio di questa trasformazione, che potrebbe ridefinire profondamente l'industria musicale nei prossimi anni.
L'eventuale ingresso di OpenAI in questo mercato rappresenterebbe un'escalation significativa, considerando le risorse e la capacità tecnologica dell'azienda. Resta da vedere se e quando il progetto vedrà la luce commercialmente, e soprattutto come l'industria musicale reagirà all'ennesima incursione dell'intelligenza artificiale in un campo tradizionalmente dominato dalla creatività umana.