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Panchan è la botnet che infetta i server Linux con i cryptominer

I ricercatori di Akamai hanno scoperto una botnet che colpisce i server Linux nel settore dell'istruzione per operazioni di mining.

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Avatar di Marco Doria

a cura di Marco Doria

@Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 16/06/2022 alle 11:30
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Gli analisti di Akamai hanno individuato e analizzato una nuova minaccia nota come Panchan, la cui origine è probabilmente giapponese. Nello specifico, si tratta di una botnet peer-to-peer diffusa già da marzo 2022 e rivolta ai server Linux nel settore dell'istruzione.

La botnet viene utilizzata principalmente per effettuare operazioni di mining di critpovalute attraverso le macchine infette. Panchan risulterebbe particolarmente insidioso poiché riesce a eludere i sistemi di sicurezza tramite miner mappati sulla memoria e un meccanismo di protezione che arresta il modulo di mining immediatamente in caso di monitoraggio dei processi.

Dopo aver infettato un sistema, Panchan cerca e utilizza le chiavi SSH esistenti, in alternativa cerca di acquisire credenziali tramite attacchi brute-force. Una volta completata l'operazione, crea una cartella nascosta in cui andrà a risiedere. Da qui, viene eseguito il file binario e viene avviata un'operazione HTTPS POST verso un webhook di Discord per il monitoraggio del bersaglio.

panchan-234551.jpg
Panchan: numero di peer per Paese - Fonte: Akamai

La botnet comunica con il proprio server C2 tramite la porta TCP 1919, senza crittografia, per ottenere i dati di configurazione dei miner o aggiornare l'elenco dei peer.

La particolarità di Panchan è che i miner che vengono implementati non richiedono file, dato che vengono decodificati dalla base64 ed eseguiti in memoria durante la fase di runtime, senza quindi interagire con i dischi.

Un altro aspetto peculiare è la preferenza verso vittime del settore dell'istruzione: qui le condizioni sono ideali per la diffusione, sia a causa dell'abitudine diffusa a usare password poco efficaci che alla presenza di misure di sicurezza più lievi (ad esempio con un'eccessiva circolazione di chiavi SSH). Infatti, molte università sono state colpite in Spagna, Taiwan e Hong Kong. Le conseguenze di questi attacchi sono principalmente interferenze con i servizi pubblici forniti dagli istituti di istruzione e con le attività di ricerca.

Gli analisti non sono riusciti a tracciare le transazioni né a ipotizzare il valore economico delle operazioni di mining effettuate tramite i server infetti, poiché Panchan sfrutta NiceHash per i pool di mining e i wallet, un servizio non sincronizzato con la blockchain pubblica. In ogni caso, consigliano di monitorare le risorse delle macchine virtuali, limitare l'accesso SSH, introdurre l'autenticazione a due fattori e imporre l'uso di password complesse.

Fonte dell'articolo: www.bleepingcomputer.com

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