Architettura NetBurst a 65 nm
Mancano ancora più di sei mesi prima del lancio da parte di Intel della nuova architettura che rimpiazzerà la venerabile NetBurst, utilizzata per i Pentium 4; nel frattempo l'Athlon 64 ha sconfitto i Pentium 4 offrendo migliori prestazioni e minori consumi per oltre un anno. Oggi è iniziata la rincorsa di Intel grazie al processo produttivo a 65 nanometri, anche se non sono stati introdotti miglioramenti per quanto concerne l'architettura del chip.
Come abbiamo precedentemente riportato, tutti i Pentium 4 single e dual core, sono basati sul progetto originario dei Pentium 4, presentato nel 2000. La sua principale caratteristica riguarda la lunghezza delle pipeline d'esecuzione, che richiede frequenze molto elevate per lavorare alle massime prestazioni. Dal 2000 ad oggi il processo produttivo è passato da 180 a 130 nm ed infine a 90 nm. Sono stati aggiunti numerosi set di istruzioni come SSE2, SSE3 e molte altre caratteristiche (come XD bit, Thermal Monitoring/2, SpeedStep o EM64T). Anche la cache ha incrementato la sua quantità di pari passo al grande incremento nelle frequenze (512 kB - 1 MB - 2 MB da 1.4 a 3.8 GHz).
La situazione è divenuta critica quando sono stati introdotti i processori a 90 nanometri, corrispondenti al core Prescott. Le frequenze sono salite velocemente portando il processore a raggiungere temperature troppe elevate. Allo stesso tempo, Intel ha dovuto affrontare una forte opposizione da parte degli esperti industriali, dei media e dei clienti, in quanto AMD ha dimostrato di poter offrire prestazioni più elevate mantenendo le CPU a temperature accettabili. Così, la strada che avrebbe portato ai 4-5 GHz è stata abbandonata in favore del dual core Pentium D Smithfield.