Processore x86 Nvidia, molto hype per nulla

Torna alla ribalta una vecchia indiscrezione: Nvidia potrebbe investire nel settore delle CPU x86

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a cura di Manolo De Agostini

Nvidia pronta a realizzare una CPU x86. L'indiscrezione, raccolta più volte nel corso degli ultimi anni e anche smentita, torna in auge grazie ad ipotesi degli analisti e manovre dell'azienda.

"Crediamo che Nvida possa entrare nel mercato. Nvidia potrebbe diventare un fornitore di CPU x86 per la necessità di preservare le vendite di GPU e chipset", ha affermato  l'analista Doug Freedman di Broadpoint AmTech. "Crediamo che soluzioni x86 sviluppate internamente siamo molto più probabili rispetto ad acquisizioni esterne (VIA Technologies, per esempio)".

In passato, infatti, si era parlato di un possibile investimento o acquisizione di VIA, un'azienda per la quale l'esborso economico non sarebbe così devastante per le casse aziendali. Tuttavia, Nvidia negli anni scorsi ha acquisito gran parte dello staff di Transmeta, ex azienda del settore CPU che usava un layer software chiamato Code Morphing Software (CMS) per tradurre il codice x86 in istruzioni VLIW interpretabili dal processore Crusoe.

Nei passi compiuti da Nvidia che possono far pensare all'arrivo di una CPU ci sono altri fatti concreti: Nvidia è parte del consorzio Hypertransport, di quello sulla tecnologia SOI (Silicon on Insulator) e ha assunto William Dally, esperto in tecnologie di calcolo parallelo, che saranno la base di Fermi e che concettualmente ritroviamo anche in soluzioni come il Cell di Sony. Infine, anni fa, Nvidia assunse ex dipendenti di Stexar, un'azienda impegnata nel settore dei microprocessori.

Se fossimo Nvidia, ci terremmo alla larga da un'investimento nel mercato dei processori. Richiederebbe anni, soldi a volontà e la metterebbe contro quella di fatto è la monopolista del settore, Intel. In seconda battuta, inoltre, non dimentichiamoci AMD. Le due aziende, specialiste nel settore, difficilmente lasciano spazio ad altre aziende e VIA è un esempio. Non vorremo che, per salvare la divisione chipset da una fine quasi certa (visti i recenti sviluppi), Nvidia s'imbarcasse in un'avventura sulla carta molto difficile, se non impossibile.