Il mercato delle memorie RAM DDR5 sta attraversando una fase di turbolenza senza precedenti, con incrementi di prezzo che hanno raggiunto il 200% rispetto ai listini di pochi mesi fa. L'impennata, inizialmente sottovalutata dall'industria, è direttamente riconducibile alla crescente domanda di moduli DRAM da parte del settore dell'intelligenza artificiale, che sta letteralmente prosciugando le scorte destinate al mercato consumer.
La crisi era nell'aria già da agosto e settembre 2024, quando i primi analisti segnalavano aumenti del 30% legati alla domanda enterprise. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata: a ottobre si registravano incrementi dell'80%, mentre a fine mese alcuni prodotti toccavano punte del 170%. Oggi, novembre 2025, il quadro è ancora più drammatico, con kit DDR5 che costano sistematicamente il doppio rispetto ai prezzi praticati in estate.
I dati raccolti da PCPartPicker documentano l'entità del fenomeno con precisione chirurgica. Un kit da 32 GB (2x16 GB) DDR5-4800, entry-level per le piattaforme moderne, veniva venduto a meno di 100 dollari ad agosto; oggi il prezzo è schizzato a 160-170 dollari. Le configurazioni DDR5-5200, standard per processori mainstream, sono passate da 110-120 a circa 200 dollari. Ancora più penalizzati i moduli DDR5-6000 (come queste Corsair Vengeance RGB), frequenza ottimale per le CPU AMD Ryzen con architettura Zen 4 grazie alla sincronizzazione 1:1 con l'Infinity Fabric: da prezzi intorno ai 150 dollari si è arrivati a sfiorare i 250 dollari per un dual-channel da 32 GB totali.
Casi concreti segnalati dalla community tech confermano la gravità della situazione. Un utente su Twitter ha documentato come un kit da 64 GB pagato 255 sterline nel maggio 2023 sia ora venduto a 495 sterline sullo stesso marketplace. Analogamente, Uniko's Hardware riporta di aver ceduto pochi mesi fa un kit DDR5-7600 da 32 GB a 70 dollari, mentre oggi moduli con specifiche inferiori (DDR5-6000) vengono proposti a 400 dollari. La situazione su Amazon USA è emblematica: singoli moduli da 32 GB DDR5-5600 superano i 150 dollari, mentre i kit dual-channel da 32 GB totali (la configurazione standard per gaming e workstation) partono da oltre 400 dollari per le frequenze base, arrivando a 600+ dollari per i bin più performanti.
Anche le configurazioni più contenute subiscono il contraccolpo. I moduli singoli da 16 GB con frequenze tra 4800 e 5600 MT/s, un tempo accessibili sotto i 50 dollari, sono ora listati intorno ai 100 dollari l'uno. I kit da 16 GB totali (2x8 GB), adeguati per sistemi budget con processori come Intel Core i5 o AMD Ryzen 5, hanno superato la soglia psicologica dei 300 dollari su Amazon, rendendo antieconomiche molte build entry-level che puntavano sul rapporto prezzo-prestazioni.
L'origine della crisi risiede nella competizione per le capacità produttive di DRAM tra mercato consumer ed enterprise AI. I data center dedicati al training e all'inference di modelli LLM richiedono quantità massicce di memoria HBM (High Bandwidth Memory) e DDR5 RDIMM/LRDIMM, spingendo produttori come Samsung, SK Hynix e Micron a rialllocare le linee produttive. Il processo litografico e i wafer utilizzati per DDR5 consumer e server sono sostanzialmente identici, creando una competizione diretta per le risorse manifatturiere limitate.
Il mercato europeo non è immune dal fenomeno. Sebbene i dati più dettagliati provengano da retailer statunitensi come Newegg e Amazon.com, i listini su Amazon, MediaWorld e altri rivenditori del continente mostrano incrementi proporzionali. La conversione dollaro-euro, unita all'IVA al 22% e ai margini distributivi europei, amplifica ulteriormente l'impatto sui consumatori italiani, tradizionalmente più sensibili al costo totale di proprietà e all'efficienza energetica dei sistemi.
L'effetto domino non si limita alla DRAM. Gli analisti prevedono che anche la memoria NAND Flash, componente fondamentale per SSD NVMe e SATA, subirà pressioni analoghe nei prossimi mesi. L'AI richiede infatti storage ad altissime prestazioni per gestire dataset voluminosi, creando tensioni sulla supply chain anche per prodotti consumer come gli SSD PCIe 4.0 e 5.0. Questa doppia stretta su RAM e storage rischia di compromettere l'intera catena del valore del PC gaming e delle workstation prosumer.
Le implicazioni per il mercato retail sono significative. Il periodo natalizio, tradizionalmente cruciale per le vendite di componenti e sistemi preassemblati, potrebbe registrare un calo della domanda proprio quando i prezzi dovrebbero essere più competitivi. Gli system integrator si trovano nella difficile posizione di dover rivedere i listini o assorbire margini ridottissimi, mentre gli assemblatori potrebbero posticipare upgrade pianificati in attesa di una normalizzazione che, secondo le proiezioni attuali, non avverrà prima di diversi mesi.