Ricercatori creano la prima RAM di metallo liquido, Terminator sempre più vicino?

Anche se al momento è lontana da un vero campo di applicazione, questa tecnologia è molto promettente.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'immagine di seguito potrebbe sembrare un'opera d'arte surrealista ispirata a Salvador Dalì, tuttavia rappresenta una foto della fusione del metallo, un affascinante risultato che mostra il primo esempio funzionante di RAM in metallo liquido.

La FlexRAM, come è stata chiamata, è frutto delle ricerche condotte dai ricercatori dell'Università Tsinghua in Cina. Secondo quanto riportato da IEEE Spectrum, la FlexRAM è il primo dispositivo RAM resistivo completamente flessibile. I suoi componenti principali coinvolgono goccioline di gallio metallico liquido, utilizzate per rappresentare valori di memoria binaria 1/0, sospese e iniettate in Ecoflex, un biopolimero estensibile.

Jing Liu, uno dei ricercatori di Tsinghua che ha contribuito allo sviluppo della FlexRAM, sostiene che questa tecnologia fornisce "un fondamento teorico e un percorso tecnico per i futuri robot intelligenti, sistemi di interfaccia cervello-macchina e dispositivi elettronici indossabili/impiantabili". 

La versione attuale della FlexRAM è costituita da otto unità di archiviazione, in grado di gestire un byte di informazioni. Tuttavia, la capacità di memoria attuale è lontana dai livelli richiesti dai consumatori, e la tecnologia ha ancora molta strada da fare. Attualmente, la FlexRAM può operare solo per 3.500 cicli, molto al di sotto dei milioni garantiti da memorie più tradizionali e meno flessibili.

Nonostante le attuali limitazioni, la tecnologia FlexRAM è promettente e rappresenta un passo significativo verso l'innovazione nel campo delle memorie. La capacità di conservare i dati per fino a 12 ore quando è spenta potrebbe renderla adatta anche come forma di archiviazione flessibile, non limitandosi esclusivamente alla RAM.

La FlexRAM si unisce al ristretto club delle tecnologie informatiche precedentemente considerate impossibili, che include computer a DNA, calcolo quantistico funzionale e molto altro.