Il Giappone compie un passo storico abbandonando decenni di posizione difensiva in ambito cibernetico. Con l'approvazione della nuova Legge sulla Cyberdifesa Attiva, Tokyo si allinea finalmente alle strategie offensive già adottate dalle principali potenze occidentali, segnando un punto di svolta significativo rispetto alla tradizionale interpretazione pacifista dell'Articolo 9 della Costituzione. La normativa, che sarà pienamente operativa entro il 2027, consente non solo di rispondere agli attacchi in corso, ma di agire preventivamente contro infrastrutture ostili prima che possano colpire interessi nazionali, modificando radicalmente l'approccio del paese alla sicurezza informatica.
Yoshimasa Hayashi, segretario di gabinetto giapponese, ha dichiarato che questa iniziativa permetterà al Giappone di "identificare e rispondere agli attacchi informatici in modo più rapido ed efficace", con l'obiettivo di sviluppare capacità cyber che possano "eguagliare o superare" quelle dei principali paesi europei e degli Stati Uniti. Una trasformazione che riflette la crescente preoccupazione per le minacce digitali in un contesto geopolitico sempre più complesso.
La nuova legislazione autorizza le agenzie governative a condurre operazioni di "hacking back", consentendo l'infiltrazione e la neutralizzazione delle infrastrutture utilizzate dagli attori ostili prima che i loro attacchi possano causare danni. Un elemento particolarmente innovativo riguarda l'estensione del mandato delle Forze di Autodifesa, che potranno ora fornire supporto agli alleati e affrontare minacce informatiche avanzate, segnando un'interpretazione più elastica dell'Articolo 9 costituzionale in nome della sicurezza nazionale e alleata.
Per bilanciare questi nuovi poteri con le preoccupazioni sulla privacy, il governo giapponese ha implementato diverse salvaguardie. Le attività di monitoraggio riguarderanno esclusivamente gli indirizzi IP coinvolti nelle comunicazioni internazionali che transitano attraverso o da/verso il Giappone, escludendo esplicitamente le comunicazioni domestiche e il contenuto dei messaggi come i corpi delle email.
In risposta alle preoccupazioni sollevate dai partiti di opposizione riguardo potenziali abusi governativi e violazioni del diritto costituzionale alla riservatezza delle comunicazioni, l'esecutivo ha rivisto la legislazione includendo disposizioni specifiche per tutelare i diritti personali. Come riportato da Kyodo News, verrà istituito un nuovo panel indipendente incaricato di approvare preventivamente l'acquisizione e l'analisi dei dati, nonché le azioni volte a neutralizzare server ostili, garantendo che la sorveglianza governativa venga condotta correttamente.
Questa svolta strategica arriva in un momento in cui il Giappone continua a essere bersaglio di numerosi attacchi informatici. Negli ultimi mesi, il paese ha subito diversi incidenti significativi che hanno evidenziato la vulnerabilità delle sue infrastrutture digitali. Ad aprile 2025, l'Agenzia per i Servizi Finanziari (FSA) ha lanciato l'allarme su centinaia di milioni di yen in transazioni non autorizzate collegate ad account di intermediazione violati, mentre a marzo dello stesso anno, il colosso delle telecomunicazioni NTT ha subito una violazione dei dati che ha esposto le informazioni di quasi 18.000 clienti aziendali.
A dicembre, un attacco informatico ha colpito Japan Airlines (JAL), costringendo la compagnia aerea a sospendere le vendite di biglietti per i voli in partenza. Questi episodi evidenziano come la minaccia cibernetica in Giappone provenga sia da attori motivati economicamente sia da gruppi APT (Advanced Persistent Threat) con possibili collegamenti statali, rendendo necessario un approccio più proattivo alla sicurezza informatica nazionale.
Non voglio fare il menagramo ma a me sembra che siamo sempre piu' vicini al punto di non ritorno e il problema e' che ci vorrebbero leader seri e non gente che pensa ad annettersi lande ghiacciate o altri che si preoccupano di perpetrare un genocidio, con la complicita' ed il silenzio di tutti. Per non parlare di quello che fa le operazioni speciali...
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