Il mondo delle console portatili PC sta vivendo una rivoluzione silenziosa che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui questi dispositivi vengono percepiti dagli utenti. Un recente test condotto dal canale YouTube Cyber Dopamine ha dimostrato come il sistema operativo Linux, nella sua variante Bazzite ottimizzata per il gaming, sia in grado di trasformare le prestazioni del nuovo ROG Xbox Ally (acquistabile su Amazon), il dispositivo frutto della collaborazione tra Microsoft e Asus. I risultati sono così sorprendenti da mettere in discussione l'intero approccio software adottato finora dai produttori di handheld PC.
I numeri parlano chiaro e raccontano una storia di inefficienza nascosta. Durante i test su Kingdom Come: Deliverance 2, la differenza tra i due sistemi operativi ha raggiunto vette impressionanti: Linux ha generato il 32% di frame al secondo in più rispetto a Windows con l'interfaccia Xbox Full Screen Experience attiva. A 17W di potenza, il gioco girava a 47 FPS su Windows contro i 62 FPS registrati su Bazzite, un incremento netto di 15 frame che si traduce in un'esperienza di gioco significativamente più fluida.
La tendenza positiva per Linux si mantiene anche su altri titoli, seppur con differenze variabili. Hogwarts Legacy mostra un guadagno del 24% a 17W, passando da 50 a 62 FPS, mentre a potenze inferiori il divario si riduce ma rimane comunque favorevole al sistema operativo open source. L'unica eccezione si verifica a 13W su Hogwarts Legacy, dove entrambi i sistemi offrono prestazioni quasi identiche, con Windows che si difende bene in condizioni di estremo risparmio energetico.
Ma la vera rivoluzione non riguarda solo i frame rate puri. La stabilità delle prestazioni rappresenta forse il vantaggio più significativo di Bazzite: mentre Windows mostra grafici FPS irregolari con continue fluttuazioni, Linux mantiene una curva piatta e costante, garantendo quell'esperienza fluida che spesso conta più dei numeri assoluti. Per chi gioca su uno schermo portatile, questa coerenza nel framerate può fare la differenza tra un'esperienza piacevole e una frustrante.
Un altro aspetto che emerge dai test riguarda la gestione dello stato di sospensione, cruciale per un dispositivo pensato per essere usato in mobilità. Su Bazzite, il risveglio di ROG Xbox Ally è immediato, esattamente come accade su Steam Deck, permettendo di riprendere la partita nel giro di un istante. Windows invece richiede fino a 40 secondi per entrare effettivamente in modalità sleep con le ventole spente, e poi altri 15 secondi circa per tornare operativo. Cyber Dopamine paragona efficacemente un handheld a un libro: dovrebbe essere possibile aprirlo e immergersi nel contenuto senza dover aspettare o preoccuparsi di problemi tecnici, come il controller che occasionalmente smette di rispondere su Windows.
Quello che rende ancora più affascinante questa storia è il processo di sviluppo in tempo reale documentato durante i test. Mentre Cyber Dopamine provava giochi e navigava nel sistema operativo, segnalava bug direttamente a "Antheus", membro del team di sviluppo di Bazzite, che scriveva nuovo codice dal vivo e rilasciava aggiornamenti in tempo reale. Questo livello di reattività e dedizione nel migliorare l'esperienza utente finale rappresenta un modello di sviluppo software raramente visto nell'industria, specialmente per un sistema operativo gratuito e open source.
La soluzione per chi non vuole rinunciare completamente a Windows esiste ed è più semplice di quanto si possa pensare. Il dual boot permette di mantenere entrambi i sistemi operativi installati, passando a Windows quando necessario per titoli che richiedono sistemi anti-cheat incompatibili con Linux, come il futuro Battlefield 6, mantenendo però Bazzite come ambiente principale per sfruttare al massimo l'hardware. Questa flessibilità trasforma ROG Xbox Ally in un dispositivo veramente versatile, capace di adattarsi alle esigenze specifiche di ogni giocatore.
Va riconosciuto che Microsoft e Asus hanno fatto passi avanti notevoli con l'ottimizzazione di Windows per questo dispositivo. Disabilitando task in background non necessari e riducendo la telemetria, il team è riuscito a estrarre più FPS senza aumentare i limiti di potenza, il tutto con un'interfaccia console-like raffinata. Tuttavia, i test dimostrano che l'hardware è capace di prestazioni ancora superiori quando liberato dalle inefficienze intrinseche di Windows. La media complessiva mostra un guadagno di 6,6 FPS con Linux, pari a un incremento del 13,47% rispetto a Windows, un margine tutt'altro che trascurabile per un dispositivo di questa categoria.
Questi risultati sollevano interrogativi importanti sul futuro delle console portatili PC e sulla direzione che i produttori dovrebbero intraprendere. Se un sistema operativo gratuito sviluppato dalla comunità riesce a superare così nettamente l'ecosistema proprietario di Microsoft su hardware progettato specificamente per integrarsi con Xbox, forse è tempo di ripensare l'intera strategia software del settore.