Samsung Serie 9 con Ivy Bridge smontato pezzo per pezzo

Arriverà presto in commercio il Samsung Serie 9 da 13 pollici di ultima generazione, con processore Ivy Bridge. Non ci sono i dettagli sulla configurazione, ma Samsung ha pubblicato le immagini del prodotto smontato e ha preannunciato qualche nuova tecnologia che ha messo in campo per realizzarlo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Samsung si appresta ad annunciare il nuovo Serie 9 da 13 pollici, una revisione dell'ultrasottile simbolo della casa sud coreana, che presto installerà i nuovi processori Ivy Bridge. Per ora non sono trapelate informazioni sulla configurazione, anche se lo spunto per qualche idea può arrivare dai neonati Serie 9 da 15 pollici, ma Samsung ha anticipato che il nuovo prodotto sarà il 28% più sottile del predecessore.

Samsung Serie 9 da 13 pollici di prossima generazione

Per far capire il lavoro di progettazione che ha portato alla sua creazione, la casa sud coreana ha pubblicato sul suo sito ufficiale le immagini del prodotto completamente smontato, che si compone di 14 pezzi in tutto, di cui molti fatti ad hoc per adattarsi a un complesso gioco di incastri degno di Tetris.

Il rivestimento esterno è costituito da tre componenti: il guscio di protezione del display, quello per il fondo della base (che ricordiamo non consente l'accesso ai componenti interni) e la copertura del poggiapolsi, che è un pezzo unico con i ritagli per la tastiera a isola. Tutti e tre sono fabbricati in duralluminio come per il prodotto più datato, con un trattamento esterno sabbiato che ne svecchia l'aspetto.

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La cura dimagrante parte dallo schermo, per il quale è stato impiegato un pannello LCD più sottile, collegato a un circuito elettrico personalizzato per adattarsi alle esigenze progettuali del prodotto. Al contrario del modello precedente lo schermo sarà di tipo PLS (Plane to Line Switching ) e secondo il produttore consentirà una qualità di visualizzazione ottimale da ogni angolazione. Anche il sistema di retroilluminazione è stato rivisto e ora conta su un pannello LGP (Light Guide Plate).

Sono da segnalare anche modifiche per ridurre lo spessore della tastiera: ora i tasti hanno una corsa di 1,35 millimetri anziché 1,5 millimetri come per il modello precedente. In genere la riduzione della corsa non è positivo per il confort di digitazione, ma stando a quanto scritto da Samsung dovrebbe essere stato mantenuto un buon feedback: non resta che aspettare di mettere mano sul prodotto per constatarlo.

È stata mantenuta la retroilluminazione della tastiera, che però è ora affidata a una tecnologia di emissione di luce organica (OLED), che secondo Samsung è un inedito nel settore notebook.

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Sul fronte touchpad è stato impiegato un modello in PET (polietilene tereftalato) al posto del tradizionale PCB, che ha permesso un guadagno del 40% in spessore.

La scheda madre è un componente personalizzato non standard, con uno spessore di 0,7 millimetri, pari al 16% in meno rispetto a quella montata nel modello precedente. Non è stato invece possibile mettere a dieta il modulo per le schede di memoria, ma ci sono due opzioni che si possono intercambiare al momento dell'assemblaggio: il solo lettore SD o uno multiformato 4 in 1.

Per installare connettori indispensabili come USB, prese jack audio, rete, HDMI il produttore ha dovuto ricorrere di nuovo alla personalizzazione, ma non sappiamo dire in cosa consistano le modifiche. Già nel modello precedente era necessario un adattatore esterno per microHDMI e rete, probabilmente sarà di nuovo così.

Il sistema di raffreddamento è affidato a due ventole dello spessore di 4 millimetri l'una, al contrario della dotazione standard che è di una sola ventola. La batteria, infine, è un modello ai polimeri di litio disegnato su misura. Considerato che il Samsung Serie 9 prima maniera costava 1599 euro c'è da aspettarsi una cifra simile anche per il successore. Per lo meno adesso sappiamo che dietro in effetti c'è un gran lavoro.