Nvidia e AMD mantengono le distanze nel mercato delle schede video discrete (dedicate). I dati di Jon Peddie Research relativi al secondo trimestre per i settori PC desktop, workstation e sistemi scientifici non riportano cambiamenti di sorta rispetto ai primi tre mesi dell'anno. Nvidia ha ceduto lo 0.1% e AMD è cresciuta della medesima percentuale. Guardando i primi sei mesi dell'anno si nota che AMD ha perso lo 0,8% mentre Nvidia è cresciuta dell'1.1%.
Il mercato rimane così nelle mani di Nvidia, con AMD ben staccata, ma il dato negativo è che si è contratto, facendo segnare consegne per 16,1 milioni di unità rispetto ai 19,01 milioni del primo trimestre. Il calo, prevedibile in quanto il settore è suscettibile di dinamiche stagionali, è tuttavia più accentuato rispetto allo stesso trimestre dell'anno passato (-15.2%) e rispetto alla media degli ultimi 10 anni (-11.2%).
Secondo l'analisi di Jon Peddie Research il comparto è stato influenzato dall'incremento delle vendite delle CPU di Intel e AMD, che integrano GPU sempre più potenti. Questo è andato a incidere sulle vendite delle schede video di fascia bassa. Aggiungiamo inoltre che un consumatore, se dotato di una scheda video recente, non è per nulla invogliato a fare cambiamenti: non sono stati presentati nuovi prodotti e i titoli in commercio sono ampiamente gestibili dalla maggioranza delle schede video disponibili. Forse con l'arrivo di nuovi giochi entro la fine dell'anno qualcosa cambierà , ma è più probabile che ci sarà una ripresa nel 2011, con la nuova generazione a 28 nanometri.
Aziende | Quota di mercato Q2 '11 | Quota di mercato Q1 '11 | Differenza Q1 / Q2 | Quota di mercato Q2 '10 | Differenza anno su anno |
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AMD | 40.6% | 40.5% | 0.1% | 41.4% | -0.8% |
Nvidia | 59.0% | 59.1% | -0.1% | 57.9% | 1.1% |
Altri | 0.4% | 0.4% | 0.0% | 0.7% | -0.3% |
Jon Peddie Research conclude segnalando che per l'anno in corso il mercato delle schede video dedicate dovrebbe raggiungere un fatturato di 13,8 miliardi, in calo del 33 percento rispetto al 2010 a causa di vendite inferiori al passato e un calo dei prezzi medi. E visto l'immobilismo prolungato dei due protagonisti del settore, non può che essere altrimenti.