Sensore sconosciuto
Il Death Adder utilizza un nuovo sensore di origine sconosciuta e di cui Razer vanta le innumerevoli qualità sul proprio sito web. Il chip è siglato "S3668", ma manca la marca del fabbricante. Razer parla generalmente di sensore a infrarosso, senza entrare nei dettagli.
Un altro fattore importante è la velocità con cui il mouse è in grado di spostarsi senza perdere di precisione. Ciò dipende da tre fattori: la qualità d'immagine, il numero di immagini catturate e la capacità del processore di calcolare e interpretare correttamente questa informazioni.
In questo contesto purtroppo Razer non precisa la cadenza di cattura delle immagini, ma indica la taglia del sensore CMOS, di 30x30 pixel, lo stesso utilizzato nella versione laser da 2000 cpi. Razer ci spiega che il rendimento di un sensore ottico è superiore a quello ottenibile con un sensore laser su superfici rugose e che, in media, quello ottico del Death Adder è superiore ad uno laser. Per quanto riguarda la risoluzione, in questo caso arriviamo a 1800 cpi, valore molto vicino a quello massimo di 2000 cpi.
Per quanto riguarda il trasferimento dati, Razer accelera la porta USB per il trasferimento di 1000 informazioni al secondo, con l'intento di mantenere una buona fluidità anche in alta risoluzione.
Razer assicura che non appena si solleva il mouse dalla superficie il funzionamento si arresta; per essere precisi, bastano 2.1 mm di altezza per bloccarne il funzionamento, contro i 2.4 mm degli altri sensori (anche se non si specifica se laser od ottici).
Razer afferma che sia i sensori ottici che laser hanno i loro pregi e difetti. Chi regola il mouse a bassa definizione e preferisce ampi spostamenti su tappetini grossi saranno meglio serviti dall'ottica a infrarossi. Dobbiamo tuttavia confessare che questa affermazione ci sembra un po' strana dato che l'interesse principale del DeathAdder è proprio quello di salire con la risoluzione.