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a cura di Giancarlo Calzetta

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Durante lo Snapdragon Tech Summit che si è tenuto alle Hawaii a cavallo tra novembre e dicembre, Qualcomm ha presentato la versione Gen 3 della sua piattaforma Snapdragon 8cx, destinata ai laptop e notebook.

Basata su architettura ARM, l’evoluzione promette di portare un incremento di prestazioni notevole che, secondo il produttore, si attesta a un +40% per le applicazioni single core, +85% per le applicazioni multicore e +60% per la GPU, con un miglioramento sostanziale anche nel rapporto prestazioni/watt.

“Abbiamo prestazioni comparabili a quelle di un Intel i5” - dice Cristiano Amon, presidente e CEO di Qualcomm – “ma con un consumo di soli 9W rispetto ai 22 dell’i5”. Probabilmente, il maggior merito per questo traguardo è da attribuire al processo costruttivo a 5nm, il primo per chip destinati a far girare anche Windows 11.

Ma i veri vantaggi della piattaforma 8cx Gen3 non stanno nelle prestazioni della CPU Kyro, quanto nell’insieme che sembra sempre più “standard” nella tipologia delle componenti. La piattaforma Snapdragon 8cx Gen 3, infatti, prevede il processore Kyro, la GPU Adreno, il processore Hexagon per la gestione dell’IA, il sensing Hub, il centro di sicurezza e l’ISP Spectra.

Purtroppo, durante l’evento è diventato difficilissimo farsi dire qualcosa sulle effettive caratteristiche di ogni componente , creando una certa confusione dato che in ogni incarnazione della piattaforma mantiene sempre lo stesso nome anche se le sue caratteristiche variano.

Così, mentre nella piattaforma mobile 8 Gen1 abbiamo una CPU Kyro con 1 core ad altissime prestazioni (detto Prime), tre ad alte prestazioni e quattro ad alta efficienza, nella piattaforma 8cx Gen 3 la CPU si chiama sempre Kyro, ma ha 4 core ad alte prestazioni detti Prime (Cortex X1 a 3 GHz) e 4 core ad alta efficienza (Cortex A78 a 2.4 GHz) che sono però tarati su prestazioni molto superiori a quelli presenti nella 8 Gen 1.

Lo stesso Sensing Hub, il centro dedicato ai sensori, è diverso tra le due piattaforme, ma non sappiamo ancora bene perché e fin dove. Anche lo Spectra è diverso e decisamente meno pompato di quello per dispositivi mobili potendo gestire fino ad acquisizione di 4K in HDR da un massimo di 4 camere e 24 megapixels.

Hexagon, invece, è in grande spolvero e supera, secondo Qualcomm, i 29 TOPS. Purtroppo, non è ancora ben chiaro come Windows 11 sfrutterà tutta questa potenza. Al momento, infatti, il sistema operativo di Microsoft non ha praticamente alcuna funzione operativa con il supporto di algoritmi di IA e la persona di Microsoft che è intervenuta nella presentazione si è limitata a garantire che in futuro questa integrazione ci sarà. Si vocifera che ci saranno annunci a riguardo durante la conferenza Build di Microsoft del 2022.

Ovviamente, i computer potranno sfruttare le prestazioni di Hexagon anche senza una integrazione spinta da parte di Microsoft, ma ci aspettiamo di vedere relativamente a breve funzioni come lo sblocco del pc tramite riconoscimento facciale o l’integrazione in tutte le applicazioni della soppressione del rumore di fondo e dell’eco da parte del microfono.

Quale sarebbe il beneficio di usare il processore dedicato all’IA invece della CPU per gestire queste funzioni che già sono presenti in molti software? Innanzitutto, la standardizzazione del beneficio: la velocità e qualità del riconoscimento facciale o della cancellazione del rumore sarebbe uguale e di buon livello in tutte le applicazioni. In secondo luogo, il miglioramento dei consumi: Hexagon può eseguire compiti molto complessi con una quantità di energia irrisoria rispetto allo stesso compito svolto tramite CPU o GPU.

E proprio l’autonomia è uno dei cavalli di battaglia dei laptop basati su Snapdragon. Lenovo, Acer, e tutti gli altri principali produttori di computer prevedono di creare delle macchine basate sulla nuova piattaforma di Qualcomm, puntando prevalentemente al mercato aziendale.

“Al momento” – ci ha confermato Miguel Nunes, Vice President e Product Management di Qualcomm – “vediamo molto interesse da parte delle grandi aziende in questo tipo di prodotti: sono facili da gestire, veloci e con grande autonomia. L’ideale per lavorare in remoto o in mobilità”.

In effetti, per chi è in mobilità o lavora da casa, la piattaforma Snapdragon 8cx Gen 3 offre un comparto di comunicazione di tutto rispetto: connessione 5G con supporto alle sim virtuali e fino a 10 Gbps di banda, Wi-Fi 6 e 6E, Bluetooth che supporta anche audio con codifica lossless e senza latenza. Ogni vendor potrà scegliere se montare il modem più recente o quello precedente (per permettere di scendere di prezzo nelle configurazioni più economiche), ma le prestazioni restano buone.

Infine, il comparto sicurezza è ben corredato da una serie di funzioni avanzate e ben progettate che spaziano dalla protezione della connettività 5G (pensata per evitare intercettazioni e furti di dati) alla codifica in real time della memoria, passando per il Secure Boot su più strati, il support al TPM Pluton di Microsoft e l’ambiente di esecuzione garantito di Qualcomm.

Basterà tutto questo ai notebook e laptop Snapdragon per diventare dei concorrenti agguerriti dei computer basati su architettura x64? Probabilmente ancora no, ma la strada è sicuramente quella giusta. L’integrazione con l’IA garantisce prestazioni davvero notevoli a fronte di un risparmio di energia incredibile. Abbiamo già visto cosa è successo in termini di prestazioni e autonomia con i Chip M1 di Apple ed è facile prevedere che uno sviluppo simile dovrà avvenire per i PC, che però devono prima riuscire a trovare un modo di far funzionare tutto il software già disponibile sulla nuova piattaforma senza far rimpiangere le prestazioni attuali. Una volta risolto questo problema, la flessibilità della nuova piattaforma che riesce a portare i vantaggi dell'IA anche sui computer a basso costo grazie alla versione 7c+ Gen3 aprirà un nuovo modo di usare i PC.