Spotify fregato, "decine di migliaia" di canzoni generate dalle AI

L'intelligenza artificiale sbarca anche sulle piattaforme di streaming musicale arrivando a produrre contenuti indesiderati.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'industria musicale si trova ad affrontare una nuova sfida: la nascita delle canzoni generate dall'intelligenza artificiale. Spotify, la più grande azienda di streaming musicale, ha recentemente eliminato circa il 7% delle tracce che erano state caricate da Boomy, un servizio che consente agli utenti di scegliere vari stili o descrittori per creare una traccia generata dalla IA. Gli utenti possono quindi rilasciare la musica ai servizi di streaming, dove genereranno pagamenti di royalty: sfruttando bot online, che si spacciano per ascoltatori, gli utenti possono "gonfiare" il numero di ascolti e guadagnare più crediti. Secondo Boomy, con sede in California, i suoi utenti hanno creato più di 14 milioni di canzoni: un numero spaventoso.

Il gigante della registrazione Universal Music aveva segnalato a tutte le principali piattaforme di streaming di aver visto attività di streaming sospette, e ha inviato una lettera ai servizi di streaming chiedendo loro di reprimere l'uso dell'IA generativa sulle loro piattaforme. Lucian Grainge, amministratore delegato di Universal, ha dichiarato che "il recente sviluppo esplosivo dell'IA generativa, se non controllato, aumenterà sia il flusso di contenuti indesiderati sulle piattaforme sia creerà problemi di diritti rispetto alla legge sul copyright esistente".

Il problema dell'uso dell'intelligenza artificiale per creare canzoni non è una novità, ma il boom dello streaming ha dato vita a una serie di servizi che offrono agli artisti la possibilità di farsi strada verso il successo. Daniel Ek, amministratore delegato di Spotify, ha dichiarato che "Non credo di aver mai visto nulla di simile nella tecnologia", riguardo alla velocità con cui la tecnologia AI sta progredendo e guadagnando terreno.

Boomy ha ripreso a inviare nuovi brani a Spotify, ma le due parti stanno ancora negoziando per ripristinare il resto del catalogo di Boomy. La società ha dichiarato di essere categoricamente contraria a qualsiasi tipo di manipolazione o streaming artificiale e di lavorare con i partner del settore per affrontare il problema. In conclusione, l'industria musicale si trova a dover fare i conti con le sfide dell'intelligenza artificiale, della manipolazione del sistema (come le recenti composizioni di Drake e The Weeknd, completamente imitate dalla IA) e dell'attività di streaming artificiale. Le piattaforme di streaming come Spotify stanno lavorando per eliminare questi problemi, mentre Universal e altri player del settore chiedono a gran voce una maggiore regolamentazione.