Stampanti 3D: case, cibo, organi umani, un vero fenomeno

La stampa 3D è grande protagonista alla Maker Faire 2014 di Roma. Non serve solo per stampare prodotti, ma anche cibo, case e...organi.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

La Maker Faire 2014 si preannuncia essere l'evento più interessante dell'anno, con tanti maker e gadget hi-tech dal sapore futuristico. Riccardo Luna, ideatore e organizzatore dell'evento romano, ha aperto oggi le danze nella conferenza iniziale facendo sfilare sul palco alcuni dei principali attori di questo settore. Ovviamente Intel, come Main Sponsor e sostenitore della community dei creatori, ha snocciolato numeri interessanti su quanti inventori stanno adottando le sue piattaforme Galileo ed Edison, in grado di mettere i più talentuosi in condizioni di realizzare le proprie idee. 

Ospite d'eccezione, Samantha Cristoforetti (che abbiamo intervistato), astronauta italiana che dovrà passare sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale, che ha sottolineato come una stampante 3D possa essere un prodotto estremamente utile anche nello spazio. Non solo per costruire pezzi di ricambio, ma anche per rendere la stazione internazionale il vero punto di partenza per l'esplorazione spaziale.

Ed è proprio il mondo della stampa 3D quello più citato nella conferenza. Non si tratta solo di stampare piccoli gadget o qualche pezzo di ricambio in plastica ma, ad esempio, il futuro è costellato da provetti stampatori pizzaioli. Non è uno scherzo, esistono già prototipi di stampanti per il cibo: inserite nella stampante gli ingredienti, caricate la ricetta e lasciate che la stampante crei il vostro piatto. Le stampanti commerciali saranno in grado non solo di stampare una pietanza, ma anche di cucinarla. L'idea vacilla tra il fantasioso e il malsano, ma sembra ci possano essere dei reali vantaggi ad adottare questa strada.

Prima di tutto si limiterebbero gli sprechi e l'inquinamento, stampando solo quello che realmente si vuole mangiare ed eliminando tutto il processo di creazione e inquinamento derivante dalle confezioni in plastica. Inoltre i cibi potranno essere più freschi e avremo maggiore controllo su quello che vogliamo consumare, poiché potremmo selezionare direttamente le materie prime. Siamo ovviamente lontani dall'avere una stampante 3D per cibo affianco il forno, e questa idea farà impallidire i frequentatori convinti dello slow food, ma l'idea sembra più concreta di quello che si possa immaginare.

Le tecniche di stampa alimentare sono differenti, si va da quella classica per deposito degli ingredienti, a una stampante in grado di creare strutture molto complesse partendo da ingredienti liquidi, e depositandoli in maniera molto precisa in una soluzione fluida. Una fragola quadrata? Si può fare.

C'è poi chi sta realizzando case con la tecnica della stampa 3D, e un domani potrete collegarvi a un sito, creare e personalizzare un mobile, e ricevere a casa tutte le parti necessarie per montarlo. Una sorta di fai-da-te al gusto Ikea. Ma il settore forse più interessante è quello della stampa biologica, dove è possibile ricreare organi umani e abbinare il biologico con l'elettronico, e addirittura potenziare le caratteristiche umane. È già stato creato un orecchio artificiale, in tutto e per tutto simile a un vero orecchio umano, che però integra un sistema in grado di captare un range di frequenze superiore a quello di un normale orecchio. Insomma, un orecchio bionico, in grado di ridare l'udito a chi l'ha perso, e andando oltre.

Non mancano però droni tuttofare o camerieri robot, in una sfilata di vecchi e giovani talentuosi che stanno plasmando il nostro futuro. Per tutte le novità dalla Maker Faire 2014, vi ricordiamo che potete seguirci su YouTube o dalla pagina dedicata: Maker Faire 2014.