Type Cover, alimentazione e connettori

Surface Pro 3 alla prova d'uso si rivela un buon notebook, nonostante tastiera e touchpad migliorabili, e un buon tablet, a patto che lo si usi su un piano d'appoggio. Ecco pro e contro di questa soluzione.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Type cover

La Type Cover da 134,99 euro non fa urlare al miracolo. In redazione abbiamo raccolto giudizi discordanti. Qualcuno l'ha giudicata un ottimo prodotto, probabilmente con un prezzo più alto del dovuto, ma con cui si scrive piuttosto velocemente e senza errori. Altri hanno fatto incetta di refusi perché i tasti sono abbastanza grandi ma ravvicinati, al contrario dei prodotti a isola che vanno per la maggiore da tempo. 

Tutti concordano invece sul fatto che la stabilità lascia parecchio a desiderare; c'è un costante effetto "rimbalzo" piuttosto fastidioso anche con una digitazione leggera. Dopo qualche ora ci si fa l'abitudine, ma resta percettibile.  

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Quanto al touchpad è veloce ma poco preciso, e le dimensioni non lo rendono particolarmente attraente. In generale, se paragoniamo la Type Cover alla media delle tastiere dock in circolazione la partita si chiude in pareggio senza infamia e senza lode, a meno che non chiamiamo in causa i prodotti professionali, che spesso hanno basi dock con una struttura che conferisce maggiore stabilità. 

In mancanza di altro si può usare anche qualche ora di seguito – ma per una postazione fissa consigliamo tastiera e mouse esterni. L'unico elemento che fa eccezione è la doppia calamita che aggancia stabilmente la tastiera al tablet in modo da poter usare il prodotto sulle gambe a mo' di notebook: l'aggancio tra Surface Pro 3 e la Type Cover si è rivelato stabile e affidabile in qualsiasi contesto lo abbiamo provato, a patto ovviamente di avere una superficie di appoggio qualsiasi, altrimenti penzola. 10 e lode poi per la retroilluminazione dei tasti, per nulla scontata in una tastiera staccabile, anche se non è un inedito. 

Nonostante le lodi che abbiamo tessuto finora, rispetto a un "vero" ultrabook Surface Pro 3 resta indietro; prendiamo a titolo di esempio gli Zenbook di Asus o i MacBook Air di Apple ed ecco delle tastiere davvero superlative, con le quali la TypeCover non può competere. Inoltre, l'abitudine a usare tastiere a isola non favorisce quella di Surface, che ha i tasti grandi ma contigui: per quanto la tastiera della Type Cover sia apprezzabile, non è la migliore.

Alimentazione e connettori proprietari

Altro punto di criticità è il connettore di alimentazione proprietario: significa che bisognerà sempre ricordare di mettere in borsa l'alimentatore originale, altrimenti non si potrà continuare a lavorare una volta finita la batteria – cosa che tra l'altro accade piuttosto presto. Inoltre bisognerà procurarsi separatamente l'adattatoreDisplay Port per collegare un monitor esterno, di cui in ufficio abbiamo sentito la mancanza.

C'è poi un solo connettore USB 3.0: poco per un notebook, e bisogna considerare che molti tablet con tastiera sganciabile integrano nella base dock una dotazione ulteriore di porte: Surface Pro 3 quindi sotto questo aspetto è un po' scarso. Se si usa la TypeCover, comunque, l'unica porta potrebbe bastare per pendrive, hard disk esterni o un'altra periferica. Se così non fosse bisognerà mettere in borsa anche un hub USB aggiuntivo. Per la memoria si può fare affidamento anche sul lettore di schede microSD. Se bisogna solo ricaricare lo smartphone, comunque, si potrà usare la porta USB da 5W sull'alimentatore, senza occupare l'unica su Surface per questo scopo. 

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Durante la prova d'uso abbiamo apprezzato la bassa produzione di calore - rispetto al modello precedente siamo avanti anni luce. L'autonomia è in media con quella dei notebook e ultrabook, ma scarsa rispetto ai tablet. Ovviamente tanto dipende dal tipo d'uso che si fa: navigando in Internet per la lettura di contenuti non abbiamo avuto bisogno dell'alimentazione se non a pomeriggio inoltrato. Riproducendo video da YouTube i tempi sono scesi: siamo arrivati a mezza giornata e la produzione di calore è salita. Lavorando (con Word, Firefox e Google Chrome soprattutto) non si può puntare a più di quattro o cinque ore con la luminosità dello schermo alta, per compensare i neon dell'ufficio. Anche sulle prestazioni c'è poco da dire: sono quelle di un Core i5 (per il modello che abbiamo avuto in prova), quindi bastano e avanzano per un uso da ufficio o per l'intrattenimento light in famiglia. Non abbiamo provato a giocare a Crysis, ma è improbabile che ci giri