Samsung Foundry torna a macinare ordini di peso nel settore della produzione di chip su commissione, consolidando la sua partnership con Tesla per la realizzazione dei processori dedicati all'intelligenza artificiale del colosso automobilistico. Durante la conference call sui risultati finanziari del terzo trimestre 2025, Elon Musk ha confermato che il prossimo chip AI5 sarà prodotto sia da Samsung che da TSMC, segnando un ulteriore riconoscimento per la divisione manifatturiera del gigante coreano dopo un periodo di difficoltà nel conquistare clienti di alto profilo.
Il chip AI5 di Tesla verrà fabbricato utilizzando il processo produttivo a 3nm di Samsung Foundry presso lo stabilimento di Hwaseong in Corea del Sud. Questo processore rappresenta il cuore pulsante delle ambizioni di Tesla nel campo della guida autonoma, trovando impiego non solo nei veicoli elettrici dotati di sistemi self-driving, ma anche nei server dedicati all'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e nei robot umanoidi che l'azienda sta sviluppando. L'integrazione nei veicoli Tesla è prevista a partire dalla fine del 2026.
La scelta di Tesla di affidarsi a Samsung per il nodo a 3nm arriva dopo che la casa automobilistica aveva già commissionato la produzione del chip AI4 su processo a 4nm, sempre presso i fab coreani. Guardando al futuro, il progetto AI6 utilizzerà invece il rivoluzionario nodo produttivo a 2nm che Samsung sta preparando nel suo nuovo impianto di Taylor, in Texas. Questa roadmap tecnologica delinea una collaborazione di lungo termine tra le due aziende, con Samsung che si posiziona come partner strategico per l'evoluzione dell'hardware di intelligenza artificiale targato Tesla.
Il ritorno in grande stile di Samsung Foundry nel mercato della produzione su commissione rappresenta una rimonta significativa dopo le difficoltà incontrate con le precedenti generazioni di processo produttivo. I nodi a 5nm e 4nm di prima generazione avevano presentato problematiche legate ai consumi energetici e al surriscaldamento, spingendo molti clienti fabless a migrare verso TSMC per le loro esigenze di chip ad alte prestazioni. Questa fuga di committenti aveva messo in seria difficoltà la divisione foundry del gruppo coreano, che ha dovuto investire massicciamente nel miglioramento dei processi produttivi.
Secondo quanto riportato da fonti del settore, la terza generazione del processo a 4nm e soprattutto il nuovo nodo a 2nm mostrano prestazioni competitive rispetto alle soluzioni equivalenti di TSMC. Il processore Exynos 2600 sarà il primo chip al mondo a utilizzare il processo produttivo a 2nm di Samsung, aprendo la strada a una nuova ondata di clienti interessati a questa tecnologia all'avanguardia. Oltre a Tesla, anche Qualcomm avrebbe manifestato interesse per la produzione di futuri chip utilizzando questo nodo tecnologico.
Un elemento cruciale per riconquistare quote di mercato è stato il miglioramento del tasso di resa (yield rate) dei processi produttivi avanzati, un parametro che indica la percentuale di chip funzionanti rispetto al totale prodotto. Samsung avrebbe fatto progressi sostanziali negli ultimi mesi sul fronte del nodo a 2nm, avvicinandosi agli standard qualitativi richiesti dai grandi clienti. Per accelerare l'acquisizione di nuovi contratti, la strategia del gruppo coreano include anche una politica di prezzi aggressiva, con tariffe per il processo a 2nm ridotte di un terzo rispetto ai livelli iniziali.
La mossa di Samsung si contrappone alla strategia di TSMC, che ha invece optato per un aumento del 50% del costo di produzione per il suo nodo a 2nm rispetto al predecessore a 3nm. Questa divergenza di approccio potrebbe ridisegnare gli equilibri nel mercato della produzione di semiconduttori, con Samsung che punta su volumi e competitività economica mentre TSMC mantiene una linea di premium pricing sostenuta dalla leadership tecnologica consolidata.