Prestazioni, i primi risultati

Gli SSD NVMe nel form factor M.2 sono finalmente una realtà per gli appassionati di PC. Ecco i nuovi Samsung 950 PRO, provati sia singolarmente che in RAID.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Prestazioni, i primi risultati

NVMe Samsung SSD 950 512GB 1GB 20151003 0327

NVMe Samsung SSD 950 512GB 1GB 20151003 0334

L'entropia - un bel modo per indicare il livello di dati incomprimibili - non influenza le prestazioni dell'SSD 950 PRO. Una buona notizia per gli appassionati che lavorano con file multimediali, che solitamente sono già compressi.

2

Il Samsung 950 PRO non si affida al TurboWrite per raggiungere prestazioni in scrittura elevate. Invece, fornisce un throughput sequenziale e casuale costante grazie alla propria memoria MLC NAND. Nella schermata sopra abbiamo scritto blocchi sequenziali da 64 KB verso l'intervallo LBA completo, osservando una differenza minima tra i risultati alti e bassi. I drive TLC spesso partono offrendo prestazioni in scrittura impressionanti e poi perdono terreno quando la cache SLC emulata si riempie.

Prestazioni in lettura sequenziale

Testiamo entrambe le capacità, insieme a due SSD 950 PRO da 512 GB in RAID 0. Per confronto includiamo l'SSD Kingston HyperX Predator da 480 GB, l'Intel SSD 750 da 400 GB e 1,2 TB, e l'ultimo SSD 850 Pro da 2 TB di Samsung.

image001

Fin da subito gli SSD 950 PRO superano gli SSD 750 di Intel nelle scritture sequenziali con basse queue depth. Gli SSD 750 di Intel mostrano anche uno strano calo prestazionale con una queue depth di due. Questo comportamento potrebbe essere stato risolto da un firmware recentemente pubblicato da Intel, ma non abbiamo ancora avuto l'opportunità di fare un nuovo test in merito.

image002

Con una queue depth di 16 il modello Intel da 1,2 TB supera l'SSD 950 PRO da 512 GB nel test sulle letture sequenziali. L'SSD 750 da 400 GB non ha mai superato l'SSD 950 PRO più capiente.

Gli SSD 950 PRO in RAID 0 si differenziano dal resto del gruppo. È un risultato che ci saremmo aspettati in un test in cui si spostano dati sequenzialmente.

Ricordate, l'SSD 850 Pro da 2 TB può essere testato solo fino a una queue depth di 32; si tratta di un limite dell'interfaccia SATA.

Prestazioni in scrittura sequenziale

image003

L'SSD 950 PRO da 512 GB e la configurazione RAID offrono prestazioni in scrittura sequenziale ai vertici della categoria. Non avrete bisogno di un carico troppo pesante per ottenere questi risultati. L'SSD 950 PRO da 256 GB finisce indietro nel gruppo, anche se le sue prestazioni sono comunque migliori di quelle previste, data la minore capacità.

image004

Prestazioni in lettura casuale

Da una queue depth da uno a sedici gli SSD 950 PRO superano gli altri prodotti testati. Con una queue depth di 32 e oltre entra in gioco il "DNA datacenter" del prodotto Intel, che conferisce un vantaggio all'SSD 750. Nei carichi client, tuttavia, dove è coinvolta una queue depth più bassa, l'SSD 950 PRO non ha rivali.

image005

image006

image007

Se avete prestato attenzione alle specifiche di Samsung allora avrete già notato che i risultati in lettura casuale sono inferiori alle 300.000 IOPS indicate dall'azienda. NVMe può mettere in coda i dati in un paio di modi differenti per ottimizzare le prestazioni. Gli elevati numeri in lettura casuale di Samsung sono derivati dai nostri quattro worker, ognuno con code di diversa profondità. È un buon modo per mostrare ciò che può fare NVMe. Fino a quando il software desktop potrà emulare quello scenario continueremo a testare sotto condizioni più realistiche.

Prestazioni in scrittura casuale

image008

image009

image010

L'SSD 750 di Intel ottiene lo scettro delle prestazioni in scrittura casuale. I due SSD 950 PRO in RAID 0 chiudono il gap ma le prestazioni casuali con un singolo disco sono terreno di vittoria per Intel. In condizioni normali non raggiungerete queste soglie (in particolare con una queue depth di uno). La latenza è la cosa più importante in questo caso e le prestazioni maggiori con queue depth più basse si traducono in risultati di latenza minori.