Threadripper, il progetto nato per caso che fa paura a Intel

Come sono nate le CPU per workstation e PC da gioco di alto livello Threadripper? Grazie alla visione e alla tenacia di un gruppo di ingegneri. I retroscena.

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a cura di Manolo De Agostini

Indubbiamente l'anno in corso ha segnato il ritorno alla competizione nel mondo dei microprocessori. Prima la serie Ryzen e poi quella Ryzen Threadripper hanno segnato il ritorno di AMD sulla scena in grande stile, con processori finalmente veloci e a basso costo, senz'altro competitivi con l'offerta Intel come mai lo erano stati negli ultimi anni.

Se il successo di Ryzen è ormai assodato, forse a stupire ancora di più è la qualità dell'offerta Ryzen Threadripper, in grado di garantire ottime prestazioni in multithreading a prezzi competitivi con la gamma HEDT di Intel, rappresentata dalla nuova gamma Core X. Certo, Intel espanderà la propria offerta nelle prossime settimane fino a 18 core, ma il valore di Threadripper rimane.

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È piuttosto curioso scoprire quindi che in origine AMD non aveva nemmeno intenzione di proporre queste CPU: nel 2015, stando a quanto riportato su Forbes in "AMD Ryzen Threadripper: The Fascinating Story Behind The Processor That Beat Intel", la casa di Sunnyvale aveva pensato di creare solo le CPU Ryzen e le proposte server EPYC.

Come spiegato da Sarah Youngbauer, che si occupa della comunicazione dell'azienda, "c'è una storia singolare dietro a Threadripper, ma è di quelle che si lega allo spirito che sta emergendo in azienda dal 2014, quando abbiamo annunciato l'architettura Zen. Non è una storia di roadmap, piani a lungo termine o grandi budget di ricerca e sviluppo - è molto più personale, ed è partita come un progetto sperimentale e da un piccolo gruppo di dipendenti AMD che ha avuto la visione del processore che avrebbero voluto in un PC ad alte prestazioni".

Secondo la Youngbauer questo manipolo di visionari, tra le 20 e le 30 persone, ha lavorato "nel proprio tempo libero", tanto che per un anno il progetto si è evoluto sottotraccia prima che questi valorosi prendessero il coraggio a due mani e andassero a bussare ai piani alti per farsi approvare l'idea e continuare lo sviluppo.

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Dentro quel gruppo c'era James Prior, oggi Senior Product Manager, il quale ha spiegato che una volta capito il potenziale dell'architettura Zen (AMD ha superato le stime iniziali del 40%, ottenendo un miglioramento dell'IPC del 52% su Steamroller), si sono accorti della presenza di un gap tra Ryzen ed EPYC, insomma di un progetto che offrisse anche su desktop più core, linee PCIe e bandwidth di memoria.

AMD e il team però non potevano permettersi chissà quali progetti avveniristici, date le condizioni finanziarie e i tempi molto stretti, quindi questi ingegneri hanno dovuto usare le risorse disponibili. Notti insonni, meeting, conversazioni su Skype fino ad arrivare a capire che il progetto aveva basi più che solide per proseguire. Jim Anderson, Senior Vice President e General Manager, fu quello che diede luce verde alla creazione di Threadripper, soprattutto una volta capito che il progetto usava le stesse tecnologie di Ryzen ed EPYC.

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"Uno studio di fattibilità svolto successivamente ha concluso che era uno dei prodotti meglio progettati che avevano visto da molto tempo", aggiunge James Prior. "[...] Il senso di soddisfazione nel leggere le recensioni ad agosto è stato immenso. Tutte le notti e il tempo a cui abbiamo rinunciato nelle fasi iniziali ne sono valsi la pena".

Tra gli altri retroscena presenti nell'articolo, si legge che in origine Threadripper sarebbe dovuto uscire nel 2018, ma su pressione di Jim Anderson c'è stata un'accelerazione che ha portato al debutto quest'anno, quasi un mese fa ormai.

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una CPU fatta da appassionati per appassionati", ha dichiarato John Taylor, vicepresidente corporate del marketing mondiale. "La storia che sta dietro al progetto non è mai stata rivelata prima, perché abbiamo annunciato e lanciato Threadripper quest'estate in un periodo molto breve. Prima di maggio nessuno sapeva che esistesse, e ad agosto era nelle mani delle persone. È un ottimo esempio dell'azienda che è diventata oggi AMD".

Come noto, Threadripper sfrutta a piene mani le tecnologie alla base del progetto server EPYC, ma stando a James Prior "abbiamo considerato di lavorare alla creazione di un die più grande, ma questo avrebbe spostato il debutto di due anni. [...] L'efficienza produttiva deriva dal fatto che non abbiamo avuto bisogno di dedicare interi wafer solo alla produzione dei Threadripper, possiamo usare i Ryzen e questo è stata una delle chiavi del successo. Significava che non avevamo bisogno di milioni di dollari per questo progetto; abbiamo trovato un modo di usare il nostro ottimo prodotto esistente e renderlo ancora più potente".


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