Trump: "Apple torna a produrre i tuoi dannati PC in USA!"

Il candidato Repubblicano Trump vorrebbe tassare pesantemente i prodotti statunitensi realizzati all'estero. Ha invitato Apple a produrre negli USA.

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a cura di Dario D'Elia

"Persuaderemo Apple a costruire i suoi dannati computer in questo Paese invece che negli altri", ha sbraitato ieri Donald Trump dal podio della sala conferenze della Liberty University. Il candidato Repubblicano per la presidenza è stato durissimo sulla questione lavoro.

Ha citato esplicitamente l'azienda di Cupertino ma in un lungo discorso ha tirato in ballo un po' tutte le imprese statunitensi che grazie alla produzione estera riescono ad eludere facilmente le tasse. La sua proposta quindi è di imporre una tassa del 35% su ogni prodotto statunitense realizzato oltreconfine – che si tratti di Messico o Cina.

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Donald Trump

In effetti oggi Apple vanta la produzione in Texas della sola linea Mac Pro, mentre tutto il resto proviene dell'Oriente. Però il motivo di questa scelta, per altro condivisa da altre aziende di tutti i settori, è che la Cina si è strutturata più di ogni altro Paese per assecondare le esigenze produttive dei colossi occidentali.

Nel 2012 il New York Times realizzò un'accurata indagine sull'argomento, coinvolgendo gli stessi alti dirigenti di Apple. Ai tempi venne fuori che per l'assemblaggio degli iPhone venivano impiegati circa 230mila lavoratori cinesi; nessuna città statunitense sarebbe stata in grado di assorbire commesse di quel tipo. E che dire poi dei costi? Un operaio cinese guadagnava 17 dollari al giorno. Negli Stati Uniti forse sarebbero bastati per due ore.

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E se anche fosse stato possibile mettere insieme una forza lavoro di tale portata, stabilimenti adeguati e paghe, dove sarebbe stato possibile individuare 8.700 ingegneri per supervisionare ogni attività? Per di più in 15 giorni, considerati i livelli di flessibilità richiesti?

Ipotizzando di risolvere tutto con la bacchetta magica, secondo gli economisti del New York Times ogni iPhone sarebbe costato industrialmente 65 dollari in più – praticamente quasi 50 dollari in più rispetto a oggi. Un modello entry level partirebbe così con un listino di circa 1000 dollari. Lo compreresti in iPhone 6S per 1000 euro?

Persuaderemo Apple a costruire i suoi dannati computer in questo paese invece che negli altri

Infine non si può che ricordare la storia che si nasconde dietro al primo iPhone sbarcato sul mercato nel 2007. Un mese prima della presentazione Steve Jobs si rese conto che lo schermo in plastica si rigava troppo facilmente. Chiese di adottare il vetro e risolvere la questione in massimo 6 settimane. Grazie alla statunitense Corning e a uno stabilimento cinese creato dal nulla per ogni genere di test e produzione, riuscirono lavorando 24 ore su 24 ore a raggiungere il risultato. Impensabile in Occidente.

"Gli Stati Uniti hanno smesso di produrre le persone con le abilità di cui abbiamo bisogno", commentò laconicamente un dirigente Apple.

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