Nomenclatura delle CPU e primo contatto

Nomenclatura dei processori Ivy Bridge Mobile

La prima cifra della sigla di queste CPU, in questo caso il "3", è indicativa dell'architettura Ivy Bridge, la terza generazione del design Core. Il suffisso "M" rappresenta i modelli con tensione standard (35 W). I prodotti pensati per le prestazioni sono chiamati "XM" o "QM" e denotano le offerte Extreme e quad-core.

I modelli Sandy Bridge che finivano con un "9" erano soluzioni low-voltage, cioè a basso consumo (LV). I chip ultra-low-voltage (ULV), quelli da 17 W, erano identificati con un "7". Oggi non ci sono CPU Ivy Bridge da 25 watt ma processori da 17 watt che sono chiamati xxx7U.

L'analisi della nomenclatura è quindi solo leggermente più semplice rispetto al passato.

Abbiamo già parlato dell'architettura Ivy Bridge (Core i7 3770K Ivy Bridge, recensione del top di gamma Intel a 22 nanometri) e quanto abbiamo visto in passato vale anche per queste CPU a basso consumo. Ci sono però tre miglioramenti che distinguono le piattaforme Intel Serie 7 dai loro predecessori: supporto per USB 3.0 nativo, possibilità di gestire fino a tre schermi e l'opzione per collegare un controller Thunderbolt.

Pilotare tre schermi simultaneamente è forse la novità più interessante, e va a superare un limite della grafica integrata che in passato confinava la maggior parte dei notebook a un singolo schermo esterno. Le CPU Ivy Bridge consentono di usare il pannello del notebook insieme a due schermi esterni, invece.

Primo contatto con la piattaforma Intel Ivy Bridge ultrabook di riferimento

Intel ci ha inviato un design di riferimento, costruito dai suoi ingegneri come rappresentazione di ciò che i produttori potrebbero fare con la piattaforma.

Il nostro campione ha un processore core Core i5-3427U a 1.6 GHz, 4 GB di memoria ed SSD da 240 GB. Il suo scopo non era esporre tutte le funzioni del progetto Ivy Bridge, e forse per questo c'era solo un'uscita HDMI.

Per quanto riguarda lo schermo, la risoluzione di 1600x900 pixel rappresenta un leggero miglioramento rispetto ai 1440x900 pixel che potete avere con l'attuale MacBook Air (anche se non tutti i produttori di ultrabook offriranno pannelli a tale risoluzione).

La seconda generazione di ultrabook in test

Per cercare di eliminare le variabili che possono influenzare i nostri risultati, abbiamo eseguito i test usando uno schermo esterno anziché quello del nostro sample. Lo schermo infatti può rappresentare più della metà del consumo totale, e perciò non aiuta a capire quali siano gli effettivi consumi della piattaforma. Con uno schermo esterno dotato di una propria alimentazione eliminiamo una variabile.

Anche il drive SSD è prodotto da Intel (Intel SSD 520, alte prestazioni con controller SandForce), ma abbiamo preferito montare un Crucial m4 da 256 GB (SSD Crucial M4, prova di 4 modelli da 64, 128, 256 e 512 GB) perché è lo stesso che abbiamo usato con i test su Ivy Bridge - in modo da ottenere risultati più facilmente comparabili.

I benchmark che richiedevano l'uso della rete sono stati effettuati sulla nostra LAN (Local Area Network) per escludere dal computo eventuali differenze nei consumi delle soluzioni wireless.