Wichita e Krishna estinte, AMD lascia campo libero a Intel

Wichita e Krishna, le APU che avrebbero dovuto sostituire Ontario e Zacate, potrebbero non arrivare sul mercato. Globalfoundries non sarebbe infatti pronta con la produzione in volumi a 28 nanometri nei tempi previsti.

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a cura di Manolo De Agostini

Le APU Wichita e Krishna, e di conseguenza la piattaforma Deccan, potrebbero non arrivare sul mercato. I successori di Ontario e Zacate, chip che compongono l'attuale piattaforma Brazos per netbook, nettop e notebook ultrasottili, sarebbero stati depennati dalla roadmap di AMD.

L'indiscrezione è stata confermata al sito SemiAccurate da diverse fonti, ma sulla vicenda al momento mancano i dettagli. Il colpevole dell'assassinio sarebbe Globalfoundries, e in particolare il processo produttivo a 28 nm SHP, in ritardo sulla tabella di marcia.

Per uscire nei tempi previsti, AMD avrebbe dovuto avere i chip pronti in questi mesi, in modo da poter fissare una data di presentazione nel primo trimestre e la conseguente produzione in volumi. Globalfoundries tuttavia non sarebbe pronta prima di metà 2012, assicurando una produzione a regime solo nel corso del terzo trimestre.

Un tale ritardo vanificherebbe ogni velleità di competitività di AMD, in quanto sarebbe molto più vicina alla generazione di processori Atom di Intel del 2013 piuttosto che a quella attuale. "Questo significa che Wichita e Krishna avrebbero un'aspettativa di vita di circa sei mesi, probabilmente meno. Nessun OEM sarebbe pronto a scegliere quelle soluzioni e a progettarvi attorno dei sistemi in così poco tempo, non è finanziariamente sostenibile", scrive il collega Charlie Demerjian.

Se tale indiscrezione fosse confermata, probabilmente ad AMD non resterà che tamponare la situazione presentando versioni rivisitate delle APU attuali, un po' più veloci e forse capaci di consumare meno. L'azienda potrebbe inoltre dirottare le risorse finora destinate al progetto Wichita/Krishna al successore, la piattaforma Kerala, che potrebbe arrivare in anticipo sulla scaletta prestabilita, cioè forse già nel 2012 - ma queste sono mere congetture.

Dobbiamo aggiungere che nei mesi scorsi si era già parlato del destino incerto della piattaforma Deccan, per la quale AMD non aveva fissato una finestra di uscita. Probabilmente i responsabili sono davvero i 28 nanometri (e ci sorge spontaneo chiederci se AMD non riesca a rivolgersi in extremis a TSMC), ma potrebbe esserci dell'altro.

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Rory Read, il nuovo amministratore delegato, sta cercando di mettere ordine nell'azienda e focalizzarne l'azione in aree specifiche. Da qui l'epurazione di molti dipendenti nei settori del marketing e delle pubbliche relazioni, ma anche il probabile taglio di progetti senza futuro. Nelle scorse settimane si vociferava che AMD fosse intenzionata proprio a puntare sui processori a basso consumo, cioè soluzioni come Wichita e Krishna, e sbarcare nel settore tablet in maniera più convinta del timido tentativo di quale mese fa.

Se però, come si dice, queste soluzioni sono state accantonate, rimane un grosso punto interrogativo sulle mosse future dell'azienda. C'è chi ritiene che AMD seguirà il percorso di Nvidia, abbracciando l'ecosistema ARM per entrare nel mondo dei tablet e degli smartphone. Altri pensano che continuerà a lavorare esclusivamente sull'x86 come Intel. 

Di certo la cancellazione del progetto giocherebbe a favore di Intel, che non avrebbe rivali in quella specifica fascia di mercato - ma a dire il vero già oggi detiene una quota bulgara. Va considerato però che il mercato dei netbook è in crisi nera, a causa del boom dei tablet. Insomma, non è detto che la mossa, se confermata, si riveli troppo controproducente. 

Di certo, se uno guarda AMD non può non chiedersi che intenzioni ha nel settore dei tablet e possibilmente degli smartphone. Ed è qui che la matassa da sbrogliare nelle mani di Read si fa bella grossa. Non lo invidiamo. Probabilmente a breve ne sapremo di più.