Windows 8 al passo di Windows 7 con 60 milioni di licenze

Microsoft ha dichiarato che Windows 8 ha raggiunto quota 60 milioni di licenze a circa due mesi dal debutto sul mercato. Un dato che è in linea con quello di Windows 7.

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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft ha venduto 60 milioni di licenze di Windows 8 dal debutto avvenuto il 26 ottobre. Il dato segna una crescita di 20 milioni di unità rispetto a fine novembre, quando l'azienda comunicò di aver toccato quota 40 milioni. Si tratta di un numero totale, che conta sia le licenze vendute ai produttori di computer e tablet, sia le copie e gli aggiornamenti acquistati dall'utente comune o dalle aziende.

Il nuovo sistema operativo fa quindi segnare una crescita del 33 percento in poco più di un mese e secondo proiezioni potrebbe arrivare all'importante traguardo dei 100 milioni di licenze entro il primo trimestre dell'anno, a patto però che gli acquisti continuino con questo ritmo. Dato, quest'ultimo, che Microsoft ha invece già superato quanto a numero di download di applicazioni da parte degli utenti sul Windows Store.

Secondo Tami Reller, una delle due figure femminili al vertice della divisione Windows dopo l'allontanamento di Steven Sinofsky, il dato è sostanzialmente in linea con quello visto nello stesso arco di tempo per l'acclamato e tuttora molto usato Windows 7. È sicuramente vero, ma se vogliamo fare i pignoli, è altrettanto chiaro che c'è stata una contrazione nel ritmo di vendita di Windows 8, che se avesse mantenuto il passo del primo mese ora sarebbe a quota 80 milioni. È tuttavia impossibile pensare che Microsoft venda ogni mese un numero costante di licenze, per cui è un raffronto senza senso, ma numericamente inoppugnabile.

Il dato per ora è da vedersi come positivo, ma vi sono altri indicatori di mercato che non sembrano altrettanto buoni. Solo pochi giorni fa Net Applications indicava che le vendite dei PC con Windows Vista al debutto erano andate meglio rispetto a quelle nuovi computer con Windows 8. Inoltre alcuni produttori, come Fujitsu, hanno affermato nelle scorse settimane di non aver visto un'inversione di tendenza con l'arrivo del nuovo sistema operativo.

Bisogna comprendere che da una parte abbiamo il dato delle licenze vendute da Microsoft, mentre dall'altra la vendita di computer e, da non dimenticare, anche tablet. Sono cose diverse. La casa di Redmond vende blocchi di licenze agli OEM, dopodiché l'acquisto dei vari prodotti è qualcosa che riguarda le singole aziende, sebbene Microsoft abbia tutto l'interesse nel vedere una massiccia diffusione dei dispositivi realizzati dai partner.

Per questo diciamo da tempo che un quadro della situazione andrà fatto più avanti, perché come stiamo vedendo da due mesi a questa parte tante aziende stanno rinnovando l'offerta passando a Windows 8, e per far questo avranno sicuramente acquistato un buon numero di licenze, pompando quel numero che ora è circa 60 milioni.

Inoltre si avviano a conclusione, salvo proroghe, le vantaggiosissime promozioni che permettono di passare da Windows 7 a Windows 8 a poche decine di euro, perciò anche quel dato se vogliamo è al momento "drogato". Se tuttavia la situazione di mercato non migliorerà nei prossimi mesi e i PC rimarranno sugli scaffali a prendere polvere, probabilmente anche la velocità con cui Microsoft venderà licenze subirà un contraccolpo.

Questo a patto che non si verifichi un'inversione di tendenza, dovuta a diverse variabili come l'abbassamento del costo dei computer, la ripresa economica e soprattutto l'affermazione dei tablet con sistema operativo Microsoft. Finora la casa di Redmond ha certificato oltre 1700 sistemi Windows 8/RT, 200 in più rispetto a fine novembre. Quello che manca però è una schiera di soluzioni a basso costo sia sul fronte PC che su quello dei tablet, che forse rimangono il vero nodo cruciale della questione.

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Oggi inoltre è difficile quantificare quanto affermato da molti lettori sull'alto numero di "downgrade" per passare al più familiare Windows 7. È una dichiarazione che non possiamo verificare con numeri incontrovertibili e sulla quale al momento non si può fare affidamento in un'analisi, anche solo abbozzata, per capire l'effettivo gradimento del pubblico per il nuovo sistema operativo di Microsoft.

Per cui ribadiamo ancora una volta che il tempo delle sentenze non è ancora arrivato. Anche i confronti con il passato, cioè circa quattro anni fa, risultano un po' forzati: la situazione economica e sociale attuale è profondamente diversa. Inoltre è chiaro che sono cambiati i gusti: i tablet vanno per la maggiore, e proprio per questo ripetiamo ulteriormente che per Windows è cruciale affermarsi nel mondo dei tablet, arrivando su sistemi dal prezzo abbordabile, cosa che per ora non si può dire per i prodotti sul mercato.