image/svg+xml
Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
Sconti & Coupon

Novità!

Prova la nuova modalità di navigazione con le storie!

Accedi a Xenforo
Immagine di Allenarsi rallenta il cuore (e ti fa guadagnare anni) Allenarsi rallenta il cuore (e ti fa guadagnare anni)...
Immagine di Il ragno delle Canarie che ha dimezzato il suo genoma Il ragno delle Canarie che ha dimezzato il suo genoma...

Clima e incendi, gli alberi potrebbero diventare più infiammabili

Uno studio analizza come i cambiamenti climatici possano alterare la chimica delle foglie, aumentando il rischio di incendi boschivi.

Advertisement

Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più
Avatar di Patrizio Coccia

a cura di Patrizio Coccia

Editor

Pubblicato il 13/08/2025 alle 12:34

La notizia in un minuto

  • Un esperimento all'Università di Exeter sta testando se le radiazioni UV aumentate dai cambiamenti climatici possano alterare la composizione chimica degli alberi, rendendoli più infiammabili attraverso la produzione di composti volatili
  • La ricerca coinvolge 87 specie di conifere esposte a radiazioni UVB fino a tre volte superiori al normale, con primi risultati che mostrano già segni di stress fisiologico negli alberi trattati
  • Lo studio potrebbe spiegare perché gli incendi forestali stanno diventando più severi, suggerendo che non solo siccità e calore, ma anche le radiazioni UV stiano trasformando le foreste in materiale più combustibile
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

Nel laboratorio dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, la ricercatrice Rebecca Koll sta conducendo un esperimento che potrebbe ridefinire la nostra comprensione degli incendi boschivi. Bruciando in condizioni controllate alberi di conifere, non si limita a osservare come reagiscono alle fiamme: sta indagando se i cambiamenti climatici possano renderli intrinsecamente più infiammabili, modificandone la composizione chimica.

Temperature più alte, siccità e venti forti sono i fattori più noti che favoriscono gli incendi. Ma Koll sospetta un meccanismo più subdolo: l’aumento delle radiazioni ultraviolette, nonostante il recupero dello strato di ozono, potrebbe indurre gli alberi a produrre più composti organici volatili, sostanze che li rendono più inclini a bruciare. Studi su piante alimentari e medicinali hanno già mostrato che livelli elevati di radiazione UVB aumentano sensibilmente queste molecole, e ricerche sulle conifere indicano che ciò ne amplifica l’infiammabilità.

Un esperimento ad alto impatto

Nel suo progetto, Koll espone 87 specie di conifere a livelli di radiazione UVB fino a tre volte superiori alla norma, mantenendole in camere climatiche con temperatura e irrigazione ottimali. Dopo quattro o otto settimane, gli alberi vengono analizzati chimicamente e testati per la combustione, verificando se i cambiamenti indotti si traducano in un maggior rischio di incendio.

I primi segnali sono inquietanti: foglie ingiallite al posto del verde vivo e sintomi di stress fisiologico. In linea con esperimenti precedenti, la ricercatrice prevede di trovare variazioni marcate nella chimica fogliare. La questione chiave è se queste modifiche possano spiegare, almeno in parte, l’aumento della gravità degli incendi, andando oltre il ruolo della sola siccità.

Rilevanza per l’Europa e l’Italia

Il tema tocca da vicino l’Europa meridionale e l’Italia, dove l’aumento delle giornate calde e serene favorisce livelli più alti di radiazione UV al suolo. Secondo i modelli climatici, il fenomeno potrebbe intensificarsi entro fine secolo, rendendo urgente comprenderne gli effetti.

Matthew Robson, dell’Università di Cumbria, sottolinea il valore della ricerca: “L’impatto delle variazioni climatiche sui composti volatili ricchi di carbonio non è mai stato studiato a fondo, e questa indagine rappresenta un passo decisivo”. Capire come la radiazione UV influenzi le conifere potrà migliorare la prevenzione e la gestione degli incendi in vaste aree dell’emisfero settentrionale.

Fonte dell'articolo: www.newscientist.com

Leggi altri articoli

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?

Invia

Per commentare come utente ospite, clicca triangoli

Cliccati: 0 /

Reset

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione
Advertisement

Non perdere gli ultimi aggiornamenti

Newsletter Telegram

I più letti di oggi


  • #1
    Il ragno delle Canarie che ha dimezzato il suo genoma
  • #2
    Nascita e morte del CD: la tecnologia che ha cambiato tutto
  • #3
    Windows 7 “mini” da 69 MB: geniale o inutile?
  • #4
    Allenarsi rallenta il cuore (e ti fa guadagnare anni)
  • #5
    Intel rilancia: AVX e AMX tornano con Nova Lake
  • #6
    Siri cambia anima: l’AI di Google arriva su iPhone
Articolo 1 di 5
Il ragno delle Canarie che ha dimezzato il suo genoma
Gli scienziati hanno scoperto che il ragno Dysdera tilosensis delle Canarie ha dimezzato il suo genoma in pochi milioni di anni.
Immagine di Il ragno delle Canarie che ha dimezzato il suo genoma
3
Leggi questo articolo
Articolo 2 di 5
Allenarsi rallenta il cuore (e ti fa guadagnare anni)
Gli scienziati del HEART Laboratory dimostrano che chi fa attività fisica consuma meno battiti al giorno e vive mediamente più a lungo dei sedentari.
Immagine di Allenarsi rallenta il cuore (e ti fa guadagnare anni)
2
Leggi questo articolo
Articolo 3 di 5
Scoperto il trucco mentale per recuperare i ricordi
Incarnare una versione infantile digitale del proprio volto aiuta a recuperare ricordi vividi dell'infanzia, collegando percezione corporea e memoria.
Immagine di Scoperto il trucco mentale per recuperare i ricordi
Leggi questo articolo
Articolo 4 di 5
Il ritmo circadiano protegge dall'Alzheimer
Modificare il ritmo circadiano aumenta i livelli di NAD+ e riduce l'accumulo di tau nei topi, aprendo nuove prospettive nella prevenzione dell'Alzheimer.
Immagine di Il ritmo circadiano protegge dall'Alzheimer
Leggi questo articolo
Articolo 5 di 5
I tuoi occhi rivelano la velocità di invecchiamento
L'analisi delle scansioni retiniche rivela connessioni tra vasi oculari meno ramificati e maggiore rischio cardiovascolare e invecchiamento accelerato.
Immagine di I tuoi occhi rivelano la velocità di invecchiamento
Leggi questo articolo
Advertisement
Advertisement

Advertisement

Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.