Addio a Vernor Vinge, il padre della singolarità tecnologica

Diamo l'addio a Vernor Vinge, rinomato autore di libri fantascientifici conosciuto per aver inventato il concetto di singolarità tecnologica.

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a cura di Marco Silvestri

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Mercoledì 20 marzo, David Brin ha annunciato la scomparsa di Vernor Vinge, rinomato autore di fantascienza, ex professore e padre del concetto di singolarità tecnologica, morto a causa del morbo di Parkinson all'età di 79 anni il 20 marzo 2024 a La Jolla, California. La notizia è stata diffusa attraverso un tributo su Facebook, nel quale Brin ha evidenziato il profondo amore di Vinge per la scienza e la scrittura.

Vernor Vinge si è distinto come un gigante nel genere letterario che esplora un'ampia gamma di destini potenziali, incantando milioni con racconti di futuri plausibili, resi vividi grazie alle sue poliedriche competenze in lingua, drammaturgia, caratterizzazione e implicazioni scientifiche.

Autore pluripremiato, ha vinto il prestigioso premio Hugo per i suoi romanzi A Fire Upon the Deep (1993), A Deepness in the Sky (2000) e Rainbows End (2007), oltre che per le novelle Fast Times at Fairmont High (2002) e The Cookie Monster (2004). La novella True Names (1981) viene spesso citata come la prima rappresentazione approfondita del concetto di "cyberspazio".

Nel 1983, Vinge coniò il termine "singolarità" in relazione alla tecnologia, prendendo in prestito il concetto di singolarità dello spaziotempo dalla fisica.

Discutendo la creazione di intelligenze ben superiori alla nostra, sottolineò che questo evento segnerà una "singolarità" nella storia umana, un passaggio intellettuale tanto impenetrabile quanto il centro di un buco nero, oltre il quale il mondo sfuggirà alla nostra comprensione.

Vinge rimase ottimista riguardo al futuro tecnologico dell'umanità, nonostante alcune critiche per il suo "peccato" di ottimismo. Il suo concetto ha influenzato profondamente futuristi come Ray Kurzweil, che ha scritto ampiamente sulla singolarità, e ha lasciato un'impronta indelebile sui ricercatori nell'ambito dell'intelligenza artificiale di oggi.

La prima storia breve di Vinge, Apartness, fu pubblicata nel 1965 dalla rivista britannica New Worlds. Dopo aver conseguito un dottorato in informatica nel 1971, Vinge si è dedicato all'insegnamento presso l'Università Statale di San Diego fino al suo ritiro nel 2000. Gli ultimi anni della sua vita sono stati segnati dalla lotta contro il morbo di Parkinson, trascorsi in una struttura di cura con vista sull'Oceano Pacifico a La Jolla.

Vinge è stata una delle personalità più importanti dello scorso secolo in ambito fantascientifico e ha influenzato ampiamente il pensiero di tanti dei moderni ricercatori che lavorano nel campo dell'IA, lasciandosi alle spalle un'eredità importante che rimane impressa nelle sue numerose antologie che lo hanno reso celebre e servirà come fonte di ispirazione anche per le generazioni a venire.