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Il rover NASA Curiosity ha scavato su Marte, trovando qualcosa di molto strano

Poiché è la base di tutta la vita sulla Terra, la scoperta del carbonio su altri pianeti entusiasma sempre gli scienziati e il Curiosity Rover su Marte ha trovato un insolito mix dell'elemento chimico che potrebbe ipoteticamente indicare l'esistenza di vita aliena.

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a cura di Alessandro Crea

Pubblicato il 21/01/2022 alle 12:30

Scavando su Marte, il rover NASA Curiosity ha trovato un insolito mix dell'elemento chimico che potrebbe ipoteticamente indicare l'esistenza di vita aliena. Questo non è affatto certo, ma è una possibilità. È uno dei tre diversi scenari che gli esperti pensano possano aver prodotto il carbonio trovato nei sedimenti nel cratere Gale, raccolto in nove anni da agosto 2012 a luglio 2021.

Un totale di 24 campioni di polvere sono stati riscaldati da Curiosity per separare le singole sostanze chimiche, rivelando un'ampia variazione in termini di mix di isotopi di carbonio 12 e carbonio 13: i due isotopi di carbonio stabili che possono rivelare come il ciclo del carbonio possa essere cambiato nel tempo.

Ciò che rende queste variazioni particolarmente affascinanti (alcuni campioni arricchiti con carbonio 13, e alcuni estremamente impoveriti) è che indicano processi non convenzionali diversi da quelli creati dal ciclo del carbonio nell'era moderna della Terra.

"Le quantità di carbonio 12 e carbonio 13 nel nostro Sistema Solare sono le quantità che esistevano alla formazione del Sistema Solare", ha affermato il geoscienziato Christopher House della Pennsylvania State University. "Entrambi esistono, ma poiché il carbonio 12 reagisce più rapidamente del carbonio 13, guardare le quantità relative di ciascuno nei campioni può rivelare il ciclo del carbonio".

Una spiegazione per le firme di carbonio è una gigantesca nube molecolare di polvere. Il Sistema Solare passa attraverso uno di queste nubi ogni duecento milioni di anni circa, e l'effetto di raffreddamento che crea lascia depositi di carbonio nella sua scia. Questo è uno scenario plausibile, dice il team, ma che ha bisogno di ulteriori indagini.

In alternativa, la conversione di CO2 in composti organici (come la formaldeide) attraverso processi abiotici (non biologici) potrebbe spiegare ciò che Curiosity ha trovato, in questo caso la luce ultravioletta potrebbe essere stata l'innesco. È qualcosa ipotizzata dagli scienziati già in precedenza, ma ancora una volta sono necessari ulteriori studi per confermare se è questo ciò che effettivamente sta accadendo.

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Altra spiegazione è che la luce ultravioletta o i microbi in passato convertirono il metano prodotto da processi biologici, quindi staremmo guardando il carbonio creato come risultato della vita. Come per le altre due possibilità, avremo bisogno di più prove per saperlo con certezza, ma ci sono alcuni parallelismi sulla Terra.

"I campioni estremamente impoveriti di carbonio 13 sono un po' come campioni dall'Australia prelevati da sedimenti che avevano 2,7 miliardi di anni", ha dichiarato House. "Quei campioni sono stati causati dall'attività biologica quando il metano è stato consumato da antichi strati microbici, ma non possiamo necessariamente affermarlo per Marte perché è un pianeta che potrebbe essersi formato da materiali e processi diversi rispetto alla Terra".

La missione di Curiosity continua, ovviamente. La futura scoperta dei resti di strati microbici, o di sostanziali pennacchi di metano, o tracce di ghiacciai perduti da tempo aiuterebbe gli scienziati a capire quale di queste tre spiegazioni è più probabile.

Per ora, però, non sappiamo abbastanza su Marte e sulla sua storia per essere in grado di giungere a conclusioni su come sono nate queste firme di carbonio. Ulteriori perforazioni sono previste tra un mese nel punto in cui molti di questi campioni sono stati raccolti.

Curiosity è stato recentemente raggiunto dal rover Perseverance, che sta progettando di riportare le rocce marziane sulla Terra piuttosto che sperimentarle in situ. Ci si aspetta molto di più da questi due esploratori robotici nei prossimi anni.

"Tutte e tre le possibilità indicano un ciclo del carbonio insolito diverso da qualsiasi altra cosa sulla Terra oggi", ha affermato House. "Ma abbiamo bisogno di più dati per capire quale di questi è la spiegazione corretta. "Siamo cauti con la nostra interpretazione, che è il miglior percorso quando si studia un altro mondo".

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