image/svg+xml
Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
Sconti & Coupon

Novità!

Prova la nuova modalità di navigazione con le storie!

Accedi a Xenforo
Immagine di I raggi X scoprono il segreto degli altermagneti I raggi X scoprono il segreto degli altermagneti...
Immagine di Il sonno non è graduale: il cervello “cade” nel buio Il sonno non è graduale: il cervello “cade” nel buio...

Tumore alla vescica: la svolta arriva da un micro-impianto

Dalla sperimentazione SunRISe-1 emergono risultati promettenti per i pazienti che non rispondono più alle terapie standard a base di BCG.

Advertisement

Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più
Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Senior Editor

Pubblicato il 12/11/2025 alle 08:35

La notizia in un minuto

  • Il dispositivo TAR-200, un impianto intravescicale a forma di pretzel, ha dimostrato un'efficacia dell'82% nella remissione completa del carcinoma vescicale non muscolo-invasivo ad alto rischio, superando tutte le terapie precedenti
  • La tecnologia innovativa rilascia gemcitabina chemioterapica gradualmente per tre settimane, permettendo una penetrazione tissutale profonda rispetto alle poche ore delle instillazioni tradizionali
  • Il trattamento offre un'alternativa alla cistectomia radicale per pazienti che non rispondono all'immunoterapia BCG standard, con effetti collaterali minimi e ha ricevuto la Priority Review dalla FDA
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

Il carcinoma vescicale non muscolo-invasivo ad alto rischio rappresenta una sfida terapeutica particolarmente complessa: si tratta della forma più comune di tumore alla vescica, caratterizzata da un'elevata probabilità di recidiva e dalla potenziale progressione verso strati muscolari più profondi o metastasi. Per decenni, i pazienti che non rispondevano alle terapie standard hanno affrontato un bivio drammatico tra l'inefficacia dei trattamenti conservativi e la cistectomia radicale, un intervento invasivo che comporta la rimozione della vescica e dei tessuti circostanti con conseguenze significative sulla qualità della vita. Ora, uno studio clinico di fase 2 pubblicato sul Journal of Clinical Oncology potrebbe modificare radicalmente questo scenario grazie a un sistema innovativo di rilascio controllato del farmaco.

Il dispositivo sperimentale TAR-200, un impianto intravescicale dalla caratteristica forma a pretzel, ha dimostrato un'efficacia senza precedenti nella sperimentazione clinica globale denominata SunRISe-1. Lo studio multicentrico, condotto in 144 centri sparsi nel mondo tra cui il Keck Hospital dell'Università della California del Sud, ha coinvolto 85 pazienti con diagnosi confermata di carcinoma vescicale non muscolo-invasivo ad alto rischio, tutti precedentemente trattati senza successo con il Bacillus Calmette-Guérin (BCG), l'immunoterapia che costituisce attualmente lo standard terapeutico per questa patologia.

I risultati hanno superato le aspettative più ottimistiche: 82% dei pazienti ha mostrato una completa scomparsa del tumore, con 70 partecipanti su 85 che hanno raggiunto una risposta completa. La maggior parte delle remissioni è stata documentata entro tre mesi dall'inizio del trattamento, e circa la metà dei pazienti è rimasta libera da malattia a un anno di distanza. "Tradizionalmente, questi pazienti hanno avuto opzioni terapeutiche estremamente limitate. Questa nuova terapia è la più efficace mai riportata fino ad oggi per la forma più comune di cancro vescicale", ha dichiarato Sia Daneshmand, direttore del programma di oncologia urologica presso Keck Medicine della USC e autore principale dello studio, nonché membro del USC Norris Comprehensive Cancer Center.

La rivoluzione tecnologica alla base di TAR-200 risiede nel principio farmacocinetico del rilascio prolungato. Il dispositivo contiene gemcitabina, un chemioterapico già noto in oncologia, ma lo rilascia gradualmente nell'arco di tre settimane per ogni ciclo terapeutico. Questa modalità di somministrazione rappresenta un cambio di paradigma rispetto all'approccio tradizionale, che prevede l'instillazione vescicale di gemcitabina in soluzione liquida, destinata a permanere nella vescica solo per poche ore prima dell'eliminazione naturale. "La teoria alla base di questo studio era che più a lungo il farmaco rimane all'interno della vescica, più profondamente penetra nel tessuto vescicale e maggiore è la quantità di cellule tumorali che riesce a distruggere", ha spiegato Daneshmand. L'ipotesi, ora confermata dai dati clinici, suggerisce che l'esposizione continua e prolungata al chemioterapico consenta una penetrazione tissutale più efficace e un'azione citotossica superiore.

Il rilascio del farmaco nell'arco di settimane anziché di poche ore si è dimostrato un approccio molto più efficace nella distruzione delle cellule cancerose

Dal punto di vista metodologico, il protocollo terapeutico prevedeva l'inserimento del dispositivo mediante catetere ogni tre settimane per un periodo di sei mesi, seguito da quattro trattamenti annuali per i successivi due anni. L'impianto viene posizionato direttamente nella vescica, dove agisce come un reservoir farmacologico a lento rilascio, mantenendo concentrazioni terapeutiche costanti del principio attivo nel sito tumorale. Un aspetto cruciale emerso dallo studio riguarda la tollerabilità: il trattamento è stato ben sopportato dalla popolazione studiata, con effetti collaterali minimi riportati, un vantaggio significativo rispetto alla tossicità sistemica associata a molte chemioterapie tradizionali.

I ricercatori hanno inoltre valutato una combinazione terapeutica di TAR-200 con cetrelimab, un altro farmaco immunoterapico, ma questa strategia si è rivelata controproducente: l'associazione ha mostrato un'efficacia inferiore rispetto al solo TAR-200 e ha causato un incremento degli effetti avversi, suggerendo che l'aggiunta dell'immunoterapia non apporta benefici in questo contesto clinico specifico. Questa osservazione sottolinea l'importanza di testare rigorosamente le combinazioni farmacologiche prima di assumerle come automaticamente superiori alle monoterapie.

Il lavoro di Daneshmand e colleghi si inserisce in una tendenza più ampia della ricerca oncologica contemporanea, che sta esplorando sistemi di somministrazione a rilascio controllato per massimizzare l'esposizione locale ai farmaci antitumorali minimizzando la tossicità sistemica. Questi approcci mirano a superare i limiti della farmacocinetica tradizionale, mantenendo concentrazioni terapeutiche ottimali direttamente nel microambiente tumorale per periodi prolungati. "Siamo in un momento entusiasmante della storia", ha affermato Daneshmand, che studia questa tecnologia dal 2016. "La nostra missione è fornire farmaci antitumorali nella vescica che offrano una remissione duratura dal cancro, e sembra che siamo sulla buona strada verso questo obiettivo."

La Food and Drug Administration statunitense ha riconosciuto il potenziale di questa innovazione concedendo a TAR-200 lo status di Priority Review per la New Drug Application, una procedura che accelera significativamente i tempi di valutazione per terapie destinate a patologie gravi con bisogni medici insoddisfatti. Il dispositivo è prodotto da Johnson & Johnson. I partecipanti allo studio continueranno a essere monitorati per un ulteriore anno per valutare la durata della risposta terapeutica e identificare eventuali effetti a lungo termine, anche se l'arruolamento è ora chiuso. Le prospettive future includono studi di fase 3 su popolazioni più ampie e la valutazione dell'efficacia in linee di trattamento diverse, mentre la comunità scientifica attende con interesse i dati di follow-up prolungato per determinare se questa tecnologia possa realmente modificare la storia naturale di una malattia che ha tradizionalmente presentato tassi di recidiva elevati e opzioni terapeutiche limitate.

Fonte dell'articolo: www.sciencedaily.com

Leggi altri articoli

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?

Invia

Per commentare come utente ospite, clicca cerchi

Cliccati: 0 /

Reset

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione
Advertisement

Non perdere gli ultimi aggiornamenti

Newsletter Telegram

I più letti di oggi


  • #1
    Non ti pago per avviare il PC, scatta la denuncia
  • #2
    Lavoratori tech licenziati a migliaia (solo negli USA per ora)
  • #3
    iOS 26.1: ecco come regolare la trasparenza del Liquid Glass
  • #4
    Anche Bill Gates dice che l'AI è una bolla e che presto scoppierà
  • #5
    Black Friday: upgrade alla tastiera che volevi, con il prezzo che speravi
  • #6
    Lavorare 72 ore a settimana, il nuovo modello che piace a USA e Cina
Articolo 1 di 5
Il sonno non è graduale: il cervello “cade” nel buio
Il cervello non scivola gradualmente nel sonno ma attraversa un punto critico che lo porta all'incoscienza in pochi minuti.
Immagine di Il sonno non è graduale: il cervello “cade” nel buio
Leggi questo articolo
Articolo 2 di 5
I raggi X scoprono il segreto degli altermagneti
Nuovi metodi basati sui raggi X permettono di rilevare l'altermagnetism, una forma di magnetismo invisibile alle tecniche convenzionali.
Immagine di I raggi X scoprono il segreto degli altermagneti
Leggi questo articolo
Articolo 3 di 5
Può esistere massa senza il bosone di Higgs?
La geometria dello spaziotempo potrebbe spiegare l'origine della massa delle particelle, secondo uno studio che propone dimensioni nascoste.
Immagine di Può esistere massa senza il bosone di Higgs?
1
Leggi questo articolo
Articolo 4 di 5
Prevedere il calore nei solidi: arriva la conferma degli algoritmi
La scienza dei materiali affronta la sfida di verificare l'affidabilità dei software che prevedono le proprietà termiche.
Immagine di Prevedere il calore nei solidi: arriva la conferma degli algoritmi
Leggi questo articolo
Articolo 5 di 5
Trauma e cervello: la connessione che devi conoscere
Una proteina cerebrale chiamata SGK1 potrebbe spiegare perché la depressione da traumi infantili risponde poco ai farmaci tradizionali come gli SSRI.
Immagine di Trauma e cervello: la connessione che devi conoscere
Leggi questo articolo
Advertisement
Advertisement

Advertisement

Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.