L'IA ha trovato una Supernova senza intervento umano

Questa settimana, un team di astronomi ha annunciato di aver sviluppato il primo sistema di rilevamento assistito dall'IA.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

L'intelligenza artificiale ha rilevato una supernova e non è uno scherzo. Questa settimana, un team di astronomi guidato dalla Northwestern University ha annunciato di aver sviluppato il primo sistema di rilevamento, identificazione e classificazione delle supernove completamente assistito dall'IA. Questo potente strumento ha già individuato la sua prima supernova.

Pixabay
Immagine id 1974

Prima dell'avvento di questa nuova tecnologia, il rilevamento delle supernove dipendeva da una combinazione di sistemi automatizzati e verifiche umane. In genere, telescopi robotici scrutavano il cielo alla ricerca di nuove potenziali sorgenti di supernove. Una volta individuato un candidato, il processo veniva solitamente passato a esseri umani che operavano telescopi dotati di spettrografi per raccogliere dati spettrali o luce dispersa. Il nuovo strumento automatizzato, chiamato "Bright Transient Survey Bot" (BTSbot), mira a eliminare l'intermediario umano da questa equazione.

Gli scienziati hanno addestrato l'algoritmo di machine learning di BTSbot utilizzando 1,4 milioni di immagini provenienti da 16.000 fonti astronomiche. Questo set di addestramento include immagini di supernove passate, galassie luminose e stelle temporaneamente brillanti. Con questo addestramento, il modello di IA è stato in grado di individuare un nuovo candidato supernova e di richiedere automaticamente la lettura dello spettro da un telescopio robotico presso l'Osservatorio di Palomar, in California. Il sistema ha poi identificato il candidato supernova come una "esplosione stellare", in cui una nana bianca è completamente esplosa, e ha condiviso automaticamente i risultati con la comunità astronomica. In altre parole, l'IA ha individuato e condiviso la nuova scoperta in totale autonomia. Un risultato senza precedenti.

Nabeel Rehemtulla, dottorando della Northwestern University, ha dichiarato: "Le prestazioni simulate erano eccellenti, ma non si sa mai come si traducono nella vita reale fino a quando non si prova davvero. Abbiamo provato un enorme senso di sollievo."

"Infine, eliminare gli esseri umani dal processo offre al team di ricerca più tempo per analizzare le loro osservazioni e sviluppare nuove ipotesi per spiegare l'origine delle esplosioni cosmiche che osserviamo", ha affermato Adam Miller, professore assistente di fisica e astronomia alla Northwestern University.

Un altro impiego dell'intelligenza artificiale che sembra aiutarci nel progresso di ricerca. Chissà quante altre opportunità ci darà accesso questo sviluppo tecnologico... nella speranza che non diventi un problema per noi.

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