Un gruppo internazionale di ricercatori provenienti dalle Università di Lanzhou e Dalian in Cina e dalla Penn State negli Stati Uniti ha annunciato un chip impiantabile pensato per il rilascio controllato di farmaci.
Il dispositivo, alimentato da un supercondensatore con componenti chiave come il catodo in solfuro di molibdeno (MoS2), l'anodo in foglia di zinco e un gel di alginato come elettrolita, è progettato per erogare farmaci gradualmente nel tempo. La particolarità di questo dispositivo è la sua capacità di essere ricaricato senza fili, rendendolo flessibile e conveniente per il paziente. Dopo circa dieci giorni di funzionamento, il dispositivo si decompone in modo sicuro e viene assorbito naturalmente dal corpo ospitante.
Nel dettaglio, il dispositivo proposto è in grado di ricaricarsi in modo induttivo attraverso una bobina di magnesio, adattandosi alle movimentazioni del corpo. Tutti i componenti, inclusi la bobina di ricarica, il supercondensatore, la scheda di controllo e il modulo di somministrazione del farmaco, sono realizzati su un substrato flessibile e biodegradabile di acido polilattico.
Gli scienziati, sebbene soddisfatti dei risultati, ammettono che ci sono ancora delle problematiche da affrontare, come la gestione dell'accensione e spegnimento del dispositivo senza scaricare l'energia residua.
A ogni modo l'interesse c'è e non vediamo l'ora di scoprire come si evolverà e se riuscirà a essere immesso sul mercato nel corso dei prossimi anni.