Un oggetto cade dal cielo e colpisce una casa, forse sono rifiuti spaziali

La NASA raccoglie l'oggetto per confermare la sua provenienza dalla Stazione Spaziale Internazionale

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a cura di Marco Silvestri

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Alejandro Otero, residente a Naples, in Florida, poteva fare la fine di "Donnie Darko". Un oggetto di origine spaziale precipitando dal cielo ha perforato il tetto della sua abitazione rischiando di travolgerlo, anche se per fortuna il malcapitato si trovava in un'altra stanza. L'insolito evento ha suscitato l'interesse della NASA che ha subito avviato delle indagini approfondite per chiarire l'accaduto. Questo evento non solo ha destato curiosità, ma ha anche sollevato questioni relative alla responsabilità e ai danni causati da detriti provenienti dallo spazio.

L'oggetto misterioso, un cilindro di pochi centimetri ma dal peso quasi di un chilogrammo, è caduto attraversando il tetto e i due piani dell'abitazione di Otero, fortunatamente senza causare ferite ai presenti. L'accaduto si è verificato lo scorso 8 marzo, in un momento in cui solo il figlio di Otero si trovava in casa. La dinamica dell'evento è stata registrata da una telecamera di sicurezza che ha documentato l'impatto dell'oggetto alle 14:34 ora locale.

Riscontrate le tempistiche, l'accaduto sembra coincidere con la rientrata nell'atmosfera di detriti spaziali segnalata dall'US Space Command alle 14:29 ora locale dello stesso giorno. La traiettoria del rientro sorvolava il Golfo del Messico, diretta proprio verso il sudovest della Florida, regione in cui si trova la casa di Otero.

Secondo le prime analisi, sembra che l'oggetto provenga dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), e che sia costituito da batterie esauste agganciate a un pallet cargo. Tali batterie, originalmente destinate al rientro controllato sulla Terra, sono state rilasciate nello spazio nel 2021 a seguito di una serie di ritardi, avviando quindi una discesa non guidata verso la superficie terrestre.

La NASA ha prontamente recuperato il frammento caduto e ha avviato un'analisi presso il Kennedy Space Center con l'obiettivo di confermare la provenienza dell'oggetto e fornire ulteriori dettagli sull'accaduto.

È interessante notare che, nonostante la grande massa complessiva del pallet e delle batterie (oltre 2.6 tonnellate), quasi tutto il materiale dovrebbe disintegrarsi durante il rientro nell'atmosfera, raggiungendo temperature di diversi migliaia di gradi e scomponendosi in piccoli detriti.

La situazione ha spinto Otero a rivolgersi pubblicamente alle agenzie responsabili per ottenere assistenza nella gestione dei danni causati alla sua abitazione. Attraverso un post su X (precedentemente noto come Twitter), ha sollecitato una comunicazione diretta con la NASA, evidenziando l'urgenza di un intervento.

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Da un punto di vista legale, la situazione potrebbe complicarsi qualora l'oggetto non fosse di proprietà statunitense. Infatti, se il frammento fosse riconducibile a un altro paese, quest'ultimo sarebbe ritenuto responsabile dei danni causati, come sottolineato da Michelle Hanlon, direttrice del Center for Air and Space Law presso l'Università del Mississippi. In questo specifico caso, sebbene le batterie fossero di proprietà della NASA, la struttura a cui erano attaccate è stata lanciata dall'agenzia spaziale giapponese, aggiungendo un ulteriore livello di complessità alla vicenda.

In situazioni come questa, emerge la necessità di una regolamentazione chiara e condivisa sulla gestione e responsabilità relativa ai detriti spaziali. Ogni anno, tonnellate di materiali, tra satelliti dismessi e parti di razzi, rientrano infatti nell'atmosfera, sollevando questioni non solo tecniche ma anche legali e di sicurezza pubblica. La caduta dell'oggetto nella casa di Otero diventa così un caso emblematico delle sfide che l'esplorazione spaziale pone anche sul piano della convivenza civile e della protezione dei beni e delle persone.