5G in Italia, si parte: primo spegnimento delle frequenze televisive a 700 MHz

Avviata la prima fase di spegnimento delle frequenze televisive a 700 MHz che verranno utilizzate per il 5G da TIM, Vodafone e Iliad.

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a cura di Lucia Massaro

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha avviato la prima fase di spegnimento delle frequenze televisive a 700 MHz. Un passo importante che contribuirà alla vera e propria espansione della rete 5G in Italia. Come ben sappiamo, infatti, la diffusione del nuovo standard di rete sul territorio nazionale è strettamente collegato anche alla liberazione di alcune frequenze occupate dal segnale televisivo.

Le frequenze liberate a 700 MHz verranno utilizzate da Telecom Italia S.P.A. (TIM), ILIAD e Vodafone che si sono aggiudicate i diritti d’uso nel corso dell’asta per il 5G, che si è conclusa lo scorso ottobre. L’uso per il 5G è autorizzato a partire dal 1° Luglio 2020. La sostituzione delle frequenze avverrà gradualmente con il territorio che è stato suddiviso in tre zone.

Si parte dall’area A che include le province delle regioni Sardegna, Liguria, Toscana e Lazio. Per quanto riguarda i canali televisivi del digitale terrestre, saranno interessati i canali 50-53 i cui programmi verranno migrati verso altre frequenze secondo le seguenti tempistiche:

  • Dal 13 Gennaio al 30 Gennaio 2020 (province di Oristano e Sassari in Sardegna);
  • Dal 3 Febbraio all’8 Maggio 2020 (province di Imperia, Savona, Genova e La Spezia in Liguria;
  • Dal 20 Aprile al 30 Maggio 2020 (province di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto in Toscana);
  • Dal 4 Maggio al 30 Maggio 2020 (province di Viterbo, Roma e Latina nel Lazio).

La seconda fase invece inizierà a maggio 2020 e verranno coinvolte anche le province di Arezzo, Firenze, Cagliari, Nuoro, Sud Sardegna, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Frosinone e Rieti dove lo spegnimento sarà facoltativo.

Insomma, possiamo affermare che nonostante la complessità della situazione italiana, si sta procedendo bene verso l’adozione del 5G. Infatti, siamo nel pieno rispetto della tabella di marcia stilata dall’Unione Europea sui principi per liberare i 700 MHz che concedere tempo agli Stati fino al 2022, con l’introduzione del 5G che partirà comunque dal 2020.