Android Auto: Google a lavoro su una versione da integrare nativamente nelle automobili

Patrick Brady, capo di Android Auto, ha affermato che Google sta lavorando con varie case automobilistiche per introdurre nativamente la piattaforma open-source nelle automobili senza la necessità di utilizzare lo smartphone.

Avatar di Lucia Massaro

a cura di Lucia Massaro

Google è da tempo a lavoro su un sistema operativo per le autovetture basato su Android che non richieda l’utilizzo di uno smartphone e che sia completamente integrato con i sistemi dell’automobile. Attualmente, infatti, è il contenuto del nostro dispositivo mobile a essere proiettato sullo schermo della vettura. In un’intervista rilasciata a The Verge, Patrick Brady – capo di Android Auto – ha mostrato il futuro di Google sulle auto del futuro.

Il nuovo sistema – denominato Native Android Auto - avrà i vantaggi già offerti oggi, come la presenza di app dell’ecosistema approvate dal settore automobilistico, e avrà accesso alle operazioni che riguardano strettamente l’autovettura. Si potrà, per esempio, chiedere all’assistente virtuale di accendere il riscaldamento o di avviare i tergicristalli. Per la realizzazione, Google sta rivoluzionando l’interfaccia grafica per renderla più intuitiva e più facilmente utilizzabile attraverso la semplificazione dei comandi.

In tal senso, infatti, l’obiettivo è di andare pari passo con la volontà delle case costruttrici di eliminare i pulsanti fisici presenti nelle auto. Se implementata in maniera corretta, questa soluzione potrebbe diminuire la distrazione alla guida. Inoltre, Brady si mostra molto fiducioso sul successo che tale soluzione potrà avere. Il settore automobilistico è molto meno ampio di quello mobile e non è detto che ci sarà una grande proliferazione di piattaforme che potranno entrare in competizione con quella di Google.

Come con gli smartphone, sarà possibile personalizzare l’interfaccia e innovare il sistema per adattarsi ai differenti stili delle case automobilistiche. Tutto ciò, perché il punto centrale è aumentare l’innovazione e lasciare che i produttori si concentrino su di essa attraverso i servizi connessi e non sull’integrazione del sistema. Google intende portare la vita digitale degli utenti in macchina. Per questo, la piattaforma sarà open-source e permetterà, dunque, l’integrazione di servizi di terze parti, come per esempio Amazon Alexa o CarPlay di Apple.

Tuttavia, potrebbe essere meno aperta di quella pensata per gli smartphone in quanto la sfida principale è rendere queste applicazioni estremamente sicure per il settore automobilistico. Tutte le app che sono presenti sul Play Store per Automotive passano sotto esame per essere certi che non comportino nessun potenziale danno. Il sistema Native Android Auto potrà essere installato anche after-market, cioè su quelle auto che non lo integravano all’origine.

Un altro punto interessante riguarda l’aggiornamento, che avverrà via etere (OTA). In questo modo, non solo potranno essere corretti gli eventuali bug ma potranno essere fornite nuove funzionalità mantenendo sempre alto il livello di innovazione. Google sta lavorando a stretto contatto con Volvo, Renault-Nissan e altri costruttori per permettere un veloce aggiornamento alle prossime versioni di Android. Il lancio è previsto per la fine dell’anno in corso ma un primo assaggio della piattaforma lo avremo in occasione dell’annuale conferenza Google I/O 2019 che si svolgerà a maggio.

Pixel 3 e Pixel 3XL sono disponibili sul sito ufficiale a partire da 899 euro. Li trovate a questo link.