Apple meglio di tutti, Microsoft sulla buona strada

Una nuova analisi evidenzia in modo eclatante come gli smartphone Android non ricevano gli aggiornamenti del sistema operativo quando dovrebbero. Per molti modelli non capita mai, e quasi tutti sono indietro di una o due versioni almeno.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple meglio di tutti, Microsoft sulla buona strada

Non poteva mancare il paragone con gli iPhone di Apple, che invece ricevono gli aggiornamenti per almeno tre anni. Un paragone forse non del tutto onesto, visto che Apple fa sia hardware che software, e un solo modello alla volta.

Con Android abbiamo invece un processo più macchinoso: Google produce il sistema operativo, e poi i costruttori lo modificano e lo adattano ai vari modelli, un'operazione che richiede tempo, denaro, e soprattutto buona volontà.

L'ultima versione di iOS ha già raggiunto la maggior parte degli iPhone

Il problema è che Samsung, HTC, LG e gli altri non guadagnano nulla dagli aggiornamenti software, perché la loro attività è incentrata sulla vendita di smartphone. Apple invece ha tutto l'interesse ad aggiornare i telefoni esistenti, per un motivo molto semplice: un utente soddisfatto probabilmente comprerà un altro iPhone, quando vorrà cambiare telefono. Inoltre con le nuove versioni di iOS spesso Apple aggiunge nuovi strumenti per la vendita di contenuti, come la recente Edicola Digitale di iOS 5, che possono ulteriormente aumentare i guadagni dell'azienda.  

È risaputo anche che esiste una nutrita comunità di appassionati e sviluppatori che si occupa di creare versioni ad hoc di Android, in modo da poter aggiornare anche i telefoni che ufficialmente i produttori hanno abbandonato: sono le famose ROM cucinate. Da una parte è un'ottima cosa, perché permette a molti utenti di accedere alle ultime versioni del sistema operativo. Dall'altra però questo fenomeno intensifica ancora di più il problema della frammentazione.

Quest'ultima è stata la piaga di Android sin dal primo momento, e non è mai stata davvero risolta (che ne è gli update assicurati per 18 mesi?). ICS dovrebbe contribuire ad attenuare il problema, e speriamo davvero che sia così. Anche perché non ci sono solo gli utenti arrabbiati, ma anche gli sviluppatori sono in difficoltà

Scrivere software per Android infatti significa tenere in considerazione una miriade di combinazioni hardware e software possibili; è molto difficile, tanto che molti grandi produttori come Gameloft preferiscono creare giochi che funzionano solo su un ristretto numero di modelli.

Anche Microsoft ha aggiornato velocemente i terminali Windows

Chi ha imparato la lezione è stata Microsoft. Windows Phone 7 infatti è, dal punto di vista dell'approccio, una buona fusione di Android e iOS. Da una parte abbiamo vincoli all'hardware e un App Store chiuso, ma dall'altra un sistema operativo che si distribuisce in licenza a tutti i produttori che lo vogliono usare - anche grazie a specifiche tecniche vincolanti.

In questo modo gli smartphone WP si possono aggiornare immediatamente (o quasi), non appena Microsoft pubblica una nuova versione del software. I produttori possono scegliere di farlo oppure no, ma almeno non devono investire molte risorse nell'aggiornamento. In questo modo Microsoft riesce a difendere il proprio interesse, un obiettivo che fino ad ora Google ha mancato.

Il prezzo da pagare è la mancanza di personalizzazione. Windows Phone è identico su ogni terminale, mentre Android ha qualcosa di speciale a seconda che si tratti di HTC, Motorola o altri. Però se comprate Android sapete già che gli aggiornamenti arriveranno in ritardo, oppure mai, mentre con con Windows Phone invece li avrete quasi certamente - anche se non è chiaro per quanto tempo.

A voi decidere che cosa è meglio per voi, per il vostro dispositivo e per le vostre tasche.