Apple ha chiesto al governo federale degli Stati Uniti di aiutarla a fermare gli hacker che sviluppano soluzioni per il jailbreak dei dispositivi iOS, in particolare l'iPhone. Jailbreak è un termine usato per identificare un sistema che consente di aggirare le restrizioni che Apple integra in iOS. Ciò permette agli utenti d'installare applicazioni di qualsiasi genere - anche esterne all'App Store - e usare il dispositivo con reti di altri operatori.
Come sappiamo il jailbreak negli Stati Uniti è stato dichiarato legale, con tanto di emendamento al Digital Millennium Copyright Act, ma ad Apple questa sentenza non è mai andata a genio. "Le tecnologie di jailbreak in uso più diffuso fanno modifiche non autorizzate al bootloader e al sistema operativo - che sono coperti da copyright - infrangendo i diritti di autore in questi programmi", ha comunicato Apple all'ufficio sulla proprietà intellettuale statunitense (U.S. Copyright Office).
Non è chiaro quale tipo di mano voglia avere Apple dalle autorità , vista la legalità del jailbreak. Probabilmente la casa di Cupertino mira anzitutto a bloccare chi lucra tramite questo sistema, come chi sblocca gli iPhone a pagamento. Inoltre Apple vorrebbe fermare il mercato parallelo delle soluzioni come Cydia, che le sottraggono incassi e scoraggiano gli sviluppatori.
Interessante la dichiarazione di Nadair Jackson, uno studente, rilasciata alla NBC. Dice infatti che le persone lo pagano fino a 15 dollari per sbloccare gli iPhone e avere più applicazioni, soprattutto gratuite. Jackson non pensa che il proprio comportamento sia sbagliato.
"Apple ottiene ancora i propri soldi. Se le persone vorranno usare la rete AT&T, ci potranno comunque passare. La gente vuole il proprio telefono sbloccato, anche se non sarò più io a farlo. Qualcun altro lo farà per loro". La dichiarazione è chiaramente riferita allo sblocco operatore. Ricordiamo che nei giorni scorsi Apple ha annunciato un accordo con Verizon negli Stati Uniti per la commercializzazione dell'iPhone anche su rete CDMA.