Apple deve dare i numeri per bloccare il Galaxy Tab

Il Galaxy Tab potrebbe arrivare comunque in commercio nei negozi australiani: il giudice della corte federale di Sydney Annabelle Bennett ha deliberato che la richiesta di una ingiunzione per bloccare le vendite del tablet di Samsung non ha alcun fondamento, a meno che l'azienda di Cupertino non fornisca i dati delle vendite di Stati Uniti e Regno Unito che dimostrino, senza ombra di dubbio, che il Galaxy Tab sta ledendo agli incassi di Apple.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Samsung potrebbe presto mettere in vendita i Galaxy Tab 10.1 in Australia, in barba ai blocchi di Apple. Se l'azienda di Cupertino vuole che Samsung blocchi le vendite dei suoi tablet perché lesive alla diffusione dell'iPad, infatti, deve rivelare alla giuria (quindi rendere pubblici) i dati di vendita dell'iPad negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Questa è in sostanza la decisione del giudice Annabelle Bennett della Corte federale di Sydney, in parziale accoglimento della richiesta degli avvocati di Samsung.

Il Galaxy Tab 10.1 potrebbe tornare in vendita in Australia

Stando a quanto riportato da Bloomberg, il magistrato ha infatti chiarito oggi che "a meno che Apple non fornisca delle prove che avvallino la sua tesi riguardante l'impatto negativo sulle vendite dell'iPad negli Stati Uniti e nel Regno Unito, questa accusa non ha alcun peso". 

La finezza del giudice è stata quella di non imporre all'azienda la pubblicazione dei dati di vendita (come avevano chiesto gli avvocati), ma di lasciarle libera scelta. Se Apple deciderà volontariamente di portare le prove, la sua accusa verrà presa in considerazione, altrimenti non sarà nemmeno discussa.

Per bloccare il Galaxy Tab 10.1 Apple dovrà presentare i dati effettivi di vendita in USA e Regno Unito

L'intreccio perfetto che gli avvocati di Apple avevano tessuto per incastrare Samsung sembrava fino a oggi solido come un castello di carta: da una parte l'azienda di Cupertino aveva denunciato Samsung per violazione di brevetti.

Dall'altra, per iniziare a trarre vantaggio dalla situazione, aveva chiesto al giudice un'ingiunzione preliminare per bloccare le vendite del Galaxy Tab (Galaxy Tab ai box in Australia per volere di Apple), confidente del fatto che sarebbe andato tutto liscio come in Germania (Galaxy Tab 7.7 ritirato all'IFA, c'è lo zampino di Apple).

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Il giudice però non è stato disponibile a sorvolare sui termini dell'accordo che le due contendenti avrebbero pattuito in sede privata e ha deciso di non lasciare nessun particolare al caso. L'udienza per l'ingiunzione è stata quindi fissata a fine mese, data in cui Apple dovrà ritirare la sua richiesta o presentare cifre credibili e incontestabili a sostegno della sua tesi.

Neil Murray, avvocato di Samsung, non ha perso l'occasione per commentare l'inaspettata buona notizia, dichiarando che "La gente acquista un prodotto Android perché vuole un prodotto Android. Samsung non sta influenzando le vendite di Apple". Ovviamente l'avvocato si riferisce all'accusa di Apple inerente la somiglianza di design fra l'iPad e il Galaxy Tab.

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Sempre ammesso che Apple decida di mettere sulla piazza i suoi dati di vendita, non sarebbe comunque facile dimostrare di avere ragione, considerate le cifre stellari di vendita dell'iPad delle negli ultimi trimestri (Apple da record, vende iPad e iPhone a tonnellate). Durante il terzo trimestre fiscale conclusosi il 25 giugno, ad esempio, l'azienda ha dichiarato pubblicamente di avere venduto 9,25 milioni di iPad, con una crescita del 182,9 percento rispetto allo stesso periodo del 2010: come pretendere di più?

Negli Stati Uniti, per quanto concerne la questione estetica, la difesa di Samsung sta sostenendo che Apple non ha inventato il design dell'iPad perché esiste un caso celebre di prior art: i tablet usati nel film di Stanley Kubrick "2001: Odissea nello spazio".