Apple Homepod, audio di qualità ma troppo autarchico

Le prime recensioni internazionali di Apple HomePod ne esaltano il comparto audio e la qualità costruttiva. Le funzionalità appaiono però ancora limitate, sia per quanto riguarda SIRI che per l'integrazione con dispositivi e servizi di terze parti.

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a cura di Saverio Alloggio

Apple HomePod è finalmente protagonista delle prime recensioni. Dopo essere stato presentato in occasione della WWDC 2017, lo speaker smart dell'azienda di Cupertino è ormai prossimo a raggiungere il mercato. Alcune tra le più importanti testate internazionali hanno avuto la possibilità di provarlo, esprimendo pareri che convergono su alcuni punti.

Innanzitutto la qualità audio. Dal Wall Street Journal a The Verge, passando per Techcrunch e CNET, fino ad arrivare al New York Times (solo per citarne alcune). A prescindere dalla natura della testata, praticamente tutti concordano sul fatto che Apple HomePod sia dotato di un eccellente comparto audio.

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In tal senso, è utile ricordare come HomePod integri un woofer progettato da Apple, abbinato ad un chip A8 custom per migliorare la resa delle basse frequenze. Il tutto è coadiuvato dalla presenza di ben sette tweeter, che invece agiscono sulle frequenze più alte. Non a caso, in sede di presentazione l'azienda di Cupertino l'aveva definito come una sorta di erede dell'iPod, volendo appunto sottolineare la particolare cura riposta nel comparto audio.

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Discorso analogo per quanto riguarda la qualità costruttiva. Il design di Apple HomePod sembra renderlo un vero e proprio complemento d'arredo. Lo stile minimal che caratterizza i dispositivi dell'azienda di Cupertino è stato replicato in questo speaker smart. È alto 172 mm, largo 142 mm, con un peso complessivo di 2,5 kg. Quindi, a livello di ingombri, a metà strada tra un Sonos Play:1 e un Denon Heos 1 HS2.

WWDC 2017 Apple HomePod

Luci ed ombre per quanto riguarda SIRI. Sembra estremamente convincente la capacità di riconoscere la voce anche durante la riproduzione di brani musicali. Questo è possibile anche grazie a sei microfoni, che si occupano appositamente di gestire l'interazione tra l'utente e l'assistente vocale.

Di contro però, almeno allo stato attuale delle cose, le funzionalità di SIRI appaiono limitate. Come fa notare il Wall Street Journal, a bordo di HomePod l'assistente vocale non può notificare l'arrivo di messaggi, dare informazioni sui prossimi appuntamenti e, soprattutto, interagire con app di terze parti (come, ad esempio, Spotify). In generale, le funzionalità appaiono meno complete degli speaker basati su Alexa, anche se queste limitazioni potrebbero essere eliminate con successivi update.

WWDC 2017 Apple HomePod

In ogni caso, buona parte delle recensioni sottolineano il fatto che HomePod sia destinato agli utenti che già hanno a disposizione l'ecosistema di dispositivi Apple, anche perchè viene associato ad un solo account iPhone e iCloud, a differenza di quanto avviene con altri speaker smart.

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La sensazione è che si tratti di un dispositivo destinato ad essere migliorato ed arricchito nel tempo attraverso aggiornamenti software. Gli ordini di HomePod sono iniziati online dal 26 gennaio negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia. L'arrivo nei negozi è fissato, in questi Paesi, per il 9 febbraio, mentre arriverà in primavera anche in Francia e Germania.


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