Apple nel mirino dell'antitrust giapponese per le politiche dell'App Store

Il Giappone si sta allineando all'Unione Europea nell'esercitare pressioni verso Apple riguardo alle politiche dell'App Store.

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a cura di Andrea Maiellano

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Il Giappone si sta allineando all'Unione Europea nell'esercitare pressioni verso Apple riguardo alle politiche dell'App Store. La mossa segue il varo delle leggi antitrust in Europa, le quali forzano Cupertino a consentire l'apertura di store di terze parti nel 2024, e adesso, il Giappone si prepara a introdurre regole simili per il "sideload" sui sistemi operativi iOS e iPadOS.

Questa situazione mette l'azienda di Cupertino in una posizione molto delicata, soprattutto per la stretta gestione dei download e dei pagamenti all'interno dell'App Store.

Secondo quanto riportato da Nikkei Asia, il Giappone sta elaborando regolamenti antitrust che costringerebbero sia Apple che Google a consentire il "sideload" di app su iOS e Android e a permettere l'uso di piattaforme di pagamento esterne agli store proprietari.

Queste regolamentazioni consentirebbero l'installazione di app provenienti da fonti esterne agli store ufficiali e l'adozione di alternative ai metodi di pagamento in-app.

Per farvi capire meglio: al momento tutti i pagamenti di un'app, o dei contenuti venduti al suo interno, passano tramite App Store e Google Play Store. Questo significa che la vendita di un'applicazione, e degli add-on, vengono gestiti, processati e tassati direttamente dagli store digitali, impedendo agli sviluppatori di utilizzare altri sistemi per condurre le transazioni.

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Sebbene Cupertino sia stata, recentemente, sottoposta a pressioni analoghe dall'Unione Europea, al momento non ha chiarito come implementerà le richieste di cambiamento.

Le norme proposte nel Vecchio Continente, che dovrebbero entrare in vigore entro marzo 2024, richiederanno probabilmente regolamenti specifici per gli sviluppatori per adeguarli alle nuove regole dell'App Store.

Oltre al "sideload", la nuova normativa giapponese potrebbe obbligare Apple e Google a fornire un metodo di pagamento alternativo. Attualmente, le due aziende guadagnano una percentuale sul prezzo delle app, e delle microtransazioni al loro interno, e l'introduzione di nuovi metodi di pagamento potrebbe impattare significativamente sui loro guadagni.

La legislazione giapponese, che dovrebbe essere presentata al parlamento l'anno prossimo, si concentrerà anche su altri aspetti come i motori di ricerca, i browser e i sistemi operativi, oltre a metodi di pagamento alternativi e al "sideload".

Resta da vedere come Apple risponderà a queste nuove pressioni, e se introdurrà modifiche significative all'App Store in risposta alle richieste giapponesi e europee.