Banda ultralarga: la scarsa qualità influenza le aziende

Un rapporto di Ntt evidenzia come la scarsa qualità delle infrastrutture impatti negativamente sugli affari

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a cura di Silvio Colombini

La scarsa qualità delle infrastrutture di rete a banda ultra larga ha un impatto negativo sulle performance lavorative e sul volume degli affari delle aziende.

A sostenerlo è Ntt che nel suo Global Network Report 2022 (qui disponibile la sintesi)ha osservato come l’aumento dell’adozione di tipologie lavorative in smart working e il maggior uso di sistemi in cloud abbiano evidenziato le scarse capacità della rete a banda ultra larga europea.

Interrogate sulla loro percezione dello stato delle infrastrutture solo due aziende su cinque nel mondo (dato che sale a quasi una su tre in Europa) si sono dette soddisfatte delle capacità attuali della rete.

A conferma di come potersi affidare su una rete internet di qualità sia ritenuto fondamentale nel moderno modello di business interviene un altro dato: il 70% dei manager interrogati ritiene che la scarsa qualità delle reti influenzi negativamente il volume degli affari.

In maniera simile si è anche espresso Chris Barnard, Vicepresidente di IDC (società mondiale specializzata in market intelligence, servizi di advisory e organizzazione di eventi nell’ambito digitale e ICT):

"[...]le aziende più performanti sono consapevoli del valore degli investimenti in tecnologie strategiche – reti aziendali core, 5G, edge, intelligenza artificiale. Le imprese che non hanno investito rischiano di compromettere la propria crescita. Poiché la rete svolge un ruolo fondamentale nelle strategie di trasformazione digitale e nell’operatività ed elaborazione distribuite, possiamo aspettarci un aumento del numero di aggiornamenti delle reti aziendali, man mano che tecnologie come l’intelligenza artificiale e le difese di sicurezza verranno integrate alle reti aziendali tradizionali".

E per una volta il nostro Paese potrebbe essere lievemente avvantaggiato lo sviluppo della rete a banda ultra larga, portato avanti da Open Fiber, ha già raggiunto oltre 14 milioni di unità immobiliari e si sta ampliando.


Foto in apertura copyright: federicofoto