La storia di uno dei più clamorosi raggiri tecnologici degli ultimi anni si è finalmente conclusa con la condanna del suo ideatore, ma non prima di aver coinvolto inconsapevolmente alcuni dei più noti influencer del settore tech mondiale. Quello che inizialmente sembrava un ambizioso progetto per democratizzare la tecnologia pieghevole si è rivelato essere un elaborato schema fraudolento che ha ingannato migliaia di consumatori in tutto il mondo. Il caso ha attirato l'attenzione persino dell'FBI, dimostrando come il confine tra marketing aggressivo e frode possa essere pericolosamente sottile nel mondo della tecnologia consumer.
L'impero costruito sul nome di un narcotrafficante
Roberto Escobar, fratello del famigerato Pablo Escobar, aveva prestato il suo nome a quello che sulla carta doveva essere un'innovativa startup tecnologica. Escobar Inc., guidata dal CEO svedese Olof Gustafsson, promise di rivoluzionare il mercato degli smartphone pieghevoli con dispositivi placcati oro venduti a una frazione del prezzo del Galaxy Fold di Samsung. L'azienda non si limitava ai telefoni: nel suo catalogo figuravano anche lanciafiamme, chiaramente ispirati a quelli venduti dalla Boring Company di Elon Musk, dimostrando una strategia commerciale basata interamente sulla copia di prodotti altrui.
Il modello di business sembrava troppo bello per essere vero, e infatti lo era. Mentre Samsung faticava a perfezionare il suo Galaxy Fold originale, ritirandolo dal mercato per problemi tecnici prima di rilanciarlo alla fine del 2019, Escobar Inc. prometteva di consegnare tecnologia simile a prezzi stracciati.
La strategia del marketing involontario
Il vero colpo di genio di Gustafsson fu coinvolgere ignari influencer tecnologici di fama mondiale nella sua truffa. Inviando dispositivi reali a personalità come Marques Brownlee (MKBHD), l'azienda riuscì a ottenere una copertura mediatica che valeva milioni di dollari. Il video di Brownlee sull'Escobar Fold 2, venduto a soli 400 dollari, generò così tanto interesse da attirare l'attenzione delle autorità federali americane già nel giugno 2020.
Quello che i content creator non sapevano era che stavano inconsapevolmente promuovendo quello che si sarebbe rivelato essere un elaborate schema Ponzi tecnologico. L'Escobar Fold 1, venduto a 350 dollari, era semplicemente un Royole Flexpai rimarchiato, mentre il Fold 2 utilizzava unità Galaxy Fold danneggiate o restituite, placcate d'oro per giustificare il brand di lusso.
L'anatomia di una truffa perfetta
Il meccanismo fraudolento orchestrato da Gustafsson era di una semplicità disarmante quanto efficace. Dopo aver incassato i pagamenti per prodotti venduti a prezzi irrisori, Escobar Inc. spediva ai clienti articoli promozionali di scarso valore o finti certificati di proprietà. Questa strategia serviva a creare una documentazione di spedizione che impediva ai consumatori di richiedere rimborsi attraverso i servizi di pagamento.
Quando le piattaforme di pagamento tentavano di recuperare i fondi per conto dei clienti truffati, l'azienda presentava le informazioni di tracciamento come prova di consegna, lasciando i consumatori senza soldi e senza prodotto. Tutti i dispositivi pubblicizzati - dai lanciafiamme da 250 dollari agli iPhone placcati oro fino agli smartphone pieghevoli - erano completamente inesistenti per i clienti paganti.
Giustizia tardiva ma completa
Dopo oltre cinque anni dall'inizio delle investigazioni, Olof Gustafsson si è dichiarato colpevole di multiple accuse di frode e riciclaggio di denaro davanti a un tribunale di Los Angeles. Come riportato dal Courthouse News Service, nell'ambito del patteggiamento il CEO svedese dovrà versare 1,3 milioni di dollari come risarcimento alle vittime, arrivando persino a rinunciare ai fondi depositati nei suoi conti bancari in Svezia.
La sentenza definitiva è prevista per il 5 dicembre, con Gustafsson che rischia pene detentive federali significative per ciascuno dei sei capi d'accusa. Ironicamente, mentre si conclude questa saga di tecnologia fasulla, Samsung si prepara a lanciare la sua nuova generazione di dispositivi pieghevoli reali, dimostrando che l'innovazione autentica, seppur più lenta e costosa, alla fine prevale sempre sulle promesse vuote.