Un operatore telefonico che pubblica una guida gastronomica potrebbe sembrare un'idea bizzarra, eppure iliad ha scelto proprio questa strada per raccontare il proprio rapporto con il territorio italiano. L'iniziativa si chiama Piatti Chiari e rappresenta un esperimento editoriale che mescola telecomunicazioni e ristorazione, sotto il comune denominatore della trasparenza. La guida, realizzata in collaborazione con Passione Gourmet, raccoglie oltre mille indirizzi sparsi da nord a sud della Penisola, selezionati non da critici professionisti ma dai dipendenti stessi dell'azienda.
Il progetto nasce dall'osservazione di una realtà quotidiana estremamente semplice: i tecnici e professionisti che ogni giorno percorrono l'Italia per installare antenne e gestire le infrastrutture di rete, a un certo punto devono fermarsi a mangiare da qualche parte. Dalle loro segnalazioni spontanee è emerso un patrimonio di locali autentici, dove si mangia bene e soprattutto dove il conto finale non riserva sorprese. Questi "Palati Sinceri", come sono stati ribattezzati, rappresentano ruoli diversissimi all'interno dell'azienda: dai consulenti del customer care al personale delle risorse umane, passando per i team commerciali e di comunicazione.
La selezione finale comprende una varietà impressionante di tipologie: trattorie tradizionali, wine bar contemporanei, osterie familiari, pizzerie, ristoranti etnici, panetterie artigianali e pasticcerie. Il criterio unificante non è tanto il tipo di cucina quanto l'approccio verso il cliente: qualità accessibile e prezzi onesti, con uno scontrino medio che si aggira sui 35 euro. Come sottolinea Benedetto Levi, amministratore delegato di iliad Italia, l'idea è partita da un'evidenza banale ma universale: prima o poi tutti hanno fame, indipendentemente dal settore in cui lavorano.
Particolarmente significativa è l'attenzione rivolta a progetti di ristorazione inclusiva. Tra gli indirizzi segnalati compaiono realtà come PizzAut a Monza e Il Tortellante a Modena, dove giovani con disabilità trovano opportunità di formazione professionale tra fornelli e sala. C'è anche Roots, sempre a Modena, che offre percorsi di emancipazione a donne provenienti da diversi paesi del mondo. Questi esempi dimostrano come la ristorazione possa diventare strumento di integrazione sociale oltre che di sostentamento.
La metodologia adottata ricorda l'approccio rivoluzionario introdotto negli anni Settanta da Tim e Nina Zagat, pionieri della critica gastronomica partecipata basata sulle esperienze dirette dei lettori piuttosto che sul giudizio di esperti. Nel caso di Piatti Chiari, però, le recensioni provengono da un gruppo specifico di professionisti accomunati dal rapporto stretto con il territorio. Il contributo di Passione Gourmet ha garantito poi la validazione critica e l'organizzazione coerente delle oltre mille segnalazioni raccolte.
L'iniziativa introduce anche il Premio Piatti Chiari, assegnato a oltre 130 locali che si sono distinti per quattro caratteristiche precise. Prima di tutto, la ricevuta fiscale deve indicare chiaramente ogni piatto ordinato con quantità e prezzi unitari. Il menu deve risultare immediatamente comprensibile, con eventuali traduzioni altrettanto chiare e segnalazioni dettagliate di allergeni e opzioni per regimi alimentari specifici. Il personale deve dimostrarsi disponibile a fornire informazioni sulla provenienza degli ingredienti. Infine, il costo dell'acqua deve essere proporzionato rispetto al totale del conto.
Alberto Cauzzi, curatore della guida e fondatore di Passione Gourmet, sottolinea come il riconoscimento voglia celebrare chi sceglie la strada della sincerità in ogni aspetto dell'esperienza ristorativa. In un panorama spesso dominato dalla ricerca dell'effetto scenico e dell'instagrammabilità, il premio valorizza invece sostanza, accoglienza e verità. Si tratta di qualità apparentemente semplici ma sempre più rare nel settore della ristorazione contemporanea.
La filosofia che anima l'intero progetto riflette l'identità che iliad ha costruito dal suo arrivo sul mercato italiano: offerte chiare senza modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali, trasparenza nelle comunicazioni, semplicità nell'approccio al cliente. Estendere questi principi dal mondo delle telecomunicazioni a quello della ristorazione, usando il cibo come linguaggio universale per parlare di valori aziendali, è senza dubbio un esperimento insolito.
La guida Piatti Chiari è pubblicata da Maretti Editore ed è disponibile a circa 15 euro su Amazon e presso le principali catene, come Feltrinelli e Mondadori, sia online che nei negozi fisici.