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Fitbit Inspire HR e Inspire, recensione

Fitbit Inspire e Inspire HR sono i nuovi fitness tracker di accesso dell’azienda statunitense. Piccoli, colorati e facili da usare.

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Avatar di Vittorio Pipia

a cura di Vittorio Pipia

Pubblicato il 01/04/2019 alle 13:00 - Aggiornato il 09/08/2022 alle 13:29
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In sintesi

Fitbit Inspire HR e Inspire sono i nuovi fitness tracker di accesso dell’azienda statunitense. Piccoli, colorati e facili da usare.

  • Pro
    • Piccoli e compatti, tanti colori tra cui scegliere, il sensore del battito cardiaco funziona bene, notifiche puntuali, ottimo monitoraggio del sonno, è resistente all'acqua fino a 50 metri.
  • Contro
    • Autonomia di soli 3 giorni, caricatore proprietario e non condivisibile con altri Fitbit, il conteggio dei passi risulta poco preciso e spesso in eccesso.

Il verdetto di Tom's Hardware

Con i nuovi Inspire e Inspire HR, Fitbit ha fatto un buon lavoro, creando due dispositivi che seppur simili, sono destinati a un pubblico diverso. Più casual per la versione senza sensore del battito, più attento per quella con il sensore del battito cardiaco. Entrambi sono però molto leggeri, colorati e facili da usare, risultando piacevoli nell’uso quotidiano, seppur ci sia ancora qualche inefficacia nel conteggio dei passi.


Informazioni sul prodotto

Immagine di Fitbit Inspire HR

Fitbit Inspire HR

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Fitbit ha presentato a metà marzo tre nuovi dispositivi. Si tratta del Versa Lite, la cui recensione andrà online tra qualche giorno e dei nuovissimi Inspire HR e Inspire, che vanno a sostituire l’ormai vetusto Alta HR, arrivato sul mercato nel 2017.

Sono braccialetti che puntano tutto sul comfort di utilizzo e sul design e offrono tutto ciò che si può richiedere con un listino che è di 69,95 euro per l’Inspire e di 99,95 euro per l’Inspire HR. Le differenze? Innanzitutto la presenza del sensore di battito cardiaco nel secondo, ma anche alcune piccole variazioni nell’interfaccia che rendono i due dispositivi adatti a utenti diversi.

Certamente sono molto belli da vedere e dopo circa due settimane di utilizzo siamo pronti a raccontarvi tutti i lati positivi, ma anche quelli ci hanno convinto meno.

Materiali e design

Fitbit ha fatto evolvere il design del vecchio Alta adattandolo ai canoni dei più recenti Ionic, Versa e Charge 3, dispositivi che abbiamo già avuto modo di provare e recensire. È composto dalla capsula centrale e dal braccialetto. Qui la prima differenza tra le due varianti: mentre l’Inspire è dotato di un braccialetto con chiusura a clip, la versione con il battito cardiaco ne ha uno classico con una piccola cinghia. Entrambi possono essere cambiati agevolmente, sganciando il piccolo perno che si trova nella parte posteriore e sostituiti con tutti quelli compatibili.

Ce ne sono decine, di vari colori e materiali, in modo da poter consentire di indossarli non solo mentre si fa sport, ma un po' in tutte le occasioni anche quelle più eleganti. Attenzione a un particolare: il display di ogni Inspire ha la stessa tonalità del cinturino con il quale viene venduto. Dunque se acquistate un Inspire rosso, lo schermo avrà tonalità rosse e così via.

fitbit-inspire-hr-26432.jpg

L’azienda mette anche a disposizione un accessorio che permette di agganciare l’Inspire HR a mo’ di pendente, per tutti coloro che non vogliono indossarlo sul polso.

Leggi anche Recensione Fitbit Charge 3, il fitness tracker per tutti si migliora, ma il contapassi (per ora) è impreciso

Nella confezione si trova un secondo cinturino di taglia L, i classici manuali d’uso, e il cavo proprietario per la ricarica. È il quarto dispositivo di Fitbit che testiamo, e anche questa volta la base di ricarica è diversa dalle precedenti. Certamente non tutti hanno a casa più di un Fitbit, ma sarebbe comodo se ci fosse uno standard, o se si iniziasse a introdurre la ricarica wireless su questi dispositivi.

fitbit-inspire-hr-26442.jpg

La scocca è realizzata interamente in plastica, con un pulsante nella parte laterale che permette di accendere o spegnere il display, di tipo OLED monocromatico, oppure ritornare alla schermata precedente. La visibilità è ottima, sia al buio che alla luce diretta del sole e, tramite applicazione, si può decidere di attivarlo a ogni rotazione del polso, funzione sempre puntuale.

Funzioni Fitness

Sia l’Inspire HR che l’Inspire sono fitness tracker dedicati non agli sportivi, ma a chi vuole tenere traccia della propria attività senza particolari esigenze. Vanno dunque analizzati con questa prospettiva e non come dei fitness tracker per sportivi di un certo livello.

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La prima cosa che si nota leggendo le specifiche tecniche è la mancanza del modulo GPS. Considerando la tipologia d’uso e di fitness tracker, non è una grossa mancanza per due motivi. Il primo è che il percorso può essere tracciato semplicemente avviando l’attività dallo smartphone. In questo caso il Fitbit Inspire HR e l’Inspire sfrutteranno il GPS del vostro smartphone, consentendovi di avere una tracciatura perfetta. Il secondo è che se la cava bene anche senza.

Durante i nostri test abbiamo infatti provato a effettuare una corsa con uno smartwatch dotato di GPS ed entrambi gli Inspire non agganciati allo smartphone. Lo scarto è stato di circa 100 metri ogni chilometro di corsa. Certamente risultati non accettabili per un professionista, ma facilmente tollerabili da un amatore.

fitbit-inspire-hr-26443.jpg

Il sensore cardiaco si comporta bene, anche se dovete assicurarvi di stringere il braccialetto bene attorno al polso. Le rilevazioni dei battiti sono abbastanza precise durante tutto l’arco della giornata e durante l’attività sportiva. Vale sempre il solito discorso: per avere un’idea di massima del proprio battito va più che bene. Risulta comunque più affidabile di altre alternative comparabili, come per esempio la MiBand 3.

Leggi anche Recensione Xiaomi MiBand 3, squadra che vince non si cambia

Sono poi in grado di rilevare automaticamente diverse attività, tra cui la corsa e la bici. Ho però notato che, ogni volta che ho usato la moto per uno spostamento, ciò veniva rilevato come attività in bici, segnando peraltro una quantità di passi inizialmente non spiegabile.

Dopo varie prove e tentativi, sono arrivato alla conclusione che, seppur i braccialetti riconoscano l’attività bici, tengano conto di tale attività sotto forma di passi, che andranno dunque sottratti dal totale. In generale però il contapassi, come già rilevato sul Charge 3, è fin troppo sensibile. Stimiamo che possa contare un numero di passi variabile dal 15 al 25% in più rispetto ai passi reali. Indossato sullo stesso polso del Versa Lite ne ha comunque contati in genere 1500 in più ogni 10.000 passi.

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Una piccola differenza tra i due è che, mentre con l’Inspire HR è possibile far partire l’attività direttamente dal braccialetto, con l’Inspire sarà necessario lo smartphone per fare la stessa cosa. Una scelta probabilmente legata al fatto che i due dispositivi si rivolgono a utenze diverse.

Monitoraggio del sonno

Sotto questo punto di vista non posso che essere soddisfatto dal lavoro svolto da Fitbit. Sia il Fitbit Inspire che la versione HR, riescono a fornire un’analisi del sonno molto più dettagliata rispetto ad altri concorrenti anche più costosi. Merito sicuramente dell’algoritmo, che riesce a capire il momento esatto in cui ci si addormenta, senza peraltro confonderlo con quelle situazioni in cui siamo si sdraiati e immobili, magari a leggere un libro o a guardare qualche serie TV, ma anche i risvegli notturni.

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In questo caso, come rilevato durante la recensione del Charge 3, qualche mese fa, la precisione è disarmante. Chi vi scrive si sveglia spesso durante la notte e se altri dispositivi spesso non capiscono il momento in cui mi riaddormento, i Fitbit non hanno mai deluso sotto questo punto di vista.

Autonomia

Con tutti i dispositivi Fitbit abbiamo sempre rilevato valori di autonomia perfettamente in linea con quanto dichiarato. In questo caso però ci saremmo aspettati almeno cinque giorni di utilizzo, invece, a seconda delle notifiche ricevute e dell’attività svolta, sarà necessario ricaricare l’Inspire una volta ogni 3-4 giorni.

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Un’autonomia comunque buona ma al di sotto della media di quanto offerto da altri dispositivi su questa fascia di prezzo. Basti pensare ai 15 giorni di autonomia di Xiaomi MiBand 3, ma gli esempi sono tanti. Durante il primo utilizzo abbiamo solo rilevato uno strano battery drain sul modello senza sensore del battito, che però non si è più ripresentato nei giorni successivi.

Funzioni smart

Entrambi i dispositivi possono inviare notifiche da qualsiasi applicazione. La vibrazione è piuttosto potente, al polso è facilmente percepibile anche in situazioni in cui siete impegnati. Entrambi gli Inspire sono poi impermeabili fino a 50 metri. Li abbiamo usati durante varie sessioni di allenamento e in doccia e non hanno mai presentato problemi.

È poi possibile avviare un timer, mentre le sveglie si possono impostare, in entrambi i dispositivi, solamente dall’applicazione sullo smartphone. Non si può parlare dunque di dispositivi stand-alone, soprattutto nel caso dell’Inspire senza sensore del battito cardiaco, molto più basico nelle funzioni.

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Applicazione che è la classica di Fitbit e che sarà aggiornata verso metà 2019 con un importante restyling grafico e funzionale, per una migliore fruibilità.

Conclusioni

I nuovi Fitbit Inspire e Inspire HR mi sono piaciuti. Certo non sono perfetti, ma hanno caratteristiche ottime se rapportate con l’utenza a cui si rivolgono. Un pubblico che vuole  monitorare la propria attività fisica quotidiana, in maniera un po' più avanzata per quanto riguarda l’Inspire HR, ma comunque attenta allo stile, alla possibilità di cambiare braccialetto e alla semplicità di utilizzo.

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Un deciso passo avanti rispetto al vecchio Fitbit Alta, più moderno e più bello da vedere, seppur con una tendenza alla sovrastima dei passi che speriamo possa essere risolta con aggiornamenti futuri.

Se stai cercando un fitness tracker funzionale, con sensore del battito cardiaco e che costi molto poco, Xiaomi MiBand 3 è la soluzione giusta.
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