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Recensione Fitbit Charge 3, il fitness tracker per tutti si migliora, ma il contapassi (per ora) è impreciso

Fitbit Charge 3 è un fitness tracker elegante che offre un preciso monitoraggio dell’attività sportiva e del sonno, con il tracciamento del battito cardiaco 24 ore su 24.

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Avatar di Vittorio Pipia

a cura di Vittorio Pipia

Pubblicato il 09/11/2018 alle 14:49 - Aggiornato il 10/11/2018 alle 00:38

Fitbit Charge 3 è la naturale evoluzione del Charge 2. Migliora il display, scompare il pulsante fisico per lasciare spazio a un tasto con feedback aptico e sensori più precisi. Offre una buona precisione nel monitoraggio dell’attività fisica, è impermeabile fino a 50 metri e nella versione Special Edition integra anche l’NFC per i pagamenti.

È un tracker molto elegante realizzato in alluminio e con la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di cinturini compatibili, proposto con un listino di 149,95 euro. Lo abbiamo usato per due settimane in maniera approfondita, sia per il monitoraggio dell’attività quotidiana, che in palestra e durante alcune sessioni di corsa.

Design e materiali

Rispetto al Charge 2 il design non è stato rivoluzionato, ma perfezionato, con linee più affusolate e più eleganti. Il corpo è realizzato in alluminio, nella parte in basso c’è il sensore del battito cardiaco in grado di rilevare le pulsazioni tutto il giorno e quello per la SpO2 – misurazione della saturazione di ossigeno nel sangue, al momento però non attivo, mentre all'interno trova spazio un altimetro e l’accelerometro a 3 assi capace di rilevare automaticamente l’attività fisica. Manca purtroppo il GPS integrato.

fitbit-charge-3-5806.jpg

Nella confezione sono inclusi due cinturini in silicone di taglia S e L, che garantiscono una buona indossabilità. Il sistema di aggancio del cinturino è tra i migliori: un apposito pulsante rende la sostituzione davvero agevole.

Nella parte laterale il pulsante fisico ha lasciato il posto ad un pulsante con feedback aptico: non si tratta di un touch a sfioramento, ma della stessa tecnologia che è stata introdotta da Apple a partire dall’iPhone 7. Bisogna farci l’abitudine, ma a lungo andare è meglio del pulsante fisico: non ci sono elementi che si muovono, per cui si riduce sensibilmente il rischio di rotture o malfunzionamenti.

fitbit-charge-3-5805.jpg

Il display è un OLED touchscreen con una diagonale di 39,83 mm che offre una buona visibilità anche alla luce diretta del sole. La sensibilità del touch non è eccellente, ma sufficiente per leggere le notifiche e selezionare l’opzione desiderata.

Software e applicazioni

Il software del Charge 3 è semplice ed intuitivo. Il display si attiva alla semplice rotazione del polso, con una buona precisione, oppure toccando lo schermo o il pulsante laterale. Effettuando uno swipe verso il basso si accede alle notifiche, con cui non si può interagire, uno swipe verso l’alto permette invece di avere accesso alla sintesi dell’attività quotidiana, mostrando passi, minuti di attività, frequenza cardiaca, distanza percorsa e calorie bruciate.

Leggi anche Recensione Fitbit Versa, smartwatch e fitness assieme

Con uno swipe verso sinistra si accede invece alle applicazioni: in questo caso si potrà selezionare il monitoraggio dello sport (corsa, bicicletta, nuoto, tapis roulant, pesi e esercizio a intervalli), la modalità relax (una sorta di guida alla respirazione), il timer, le sveglie, il meteo e si potrà accedere alle impostazioni. Al momento non sono disponibili altre applicazioni, ma potrebbero arrivare in futuro.

Durante il periodo di prova abbiamo ricevuto due aggiornamenti software, uno all'inizio e un altro dopo la prima settimana, che hanno solo migliorato la stabilità senza aggiungere ulteriori funzioni. Da sottolineare che l'aggiornamento è molto lento e richiede tempi spesso superiori a 30 minuti.

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L’applicazione è la classica di Fitbit, disponibile sia per iOS che per Android, ma quest'ultima ha luci e ombre. È fatta bene e permette di gestire tutti i dispositivi Fitbit. La schermata principale è un HUB che raccoglie tutte le informazioni registrate dal fitness tracker, tra cui passi, calorie, attività, progressi e monitoraggio del sonno. Ognuno dei dati può poi essere espanso per avere un dettaglio più approfondito.

Chi volesse monitorare strettamente anche la propria alimentazione più farlo grazie al tool dedicato. L’azienda permette di aggiungere anche un widget che permette di monitorare la salute femminile con il tracciamento dei cicli mestruali e molto altro. Si può poi personalizzare il dispositivo cambiando quadrante, gestendo le applicazioni e le impostazioni relative alle notifiche. In tal caso è possibile selezionare quali app debbano notificare, e il sistema risulta compatibile anche con applicazioni di terze parti, come Whatsapp, Telegram e addirittura Slack.

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Chi usa Android potrebbe riscontrare saltuariamente alcuni problemi di connettività. È un problema del tutto casuale e varia molto a seconda del dispositivo a cui verrà abbinato. Il Charge 3 è in grado di archiviare le attività di 7 giorni nella memoria integrata, per cui potete anche portarlo con voi senza lo smartphone per poi sincronizzarlo in un secondo momento.

Rilevamento dell’attività quotidiana

Abbiamo indossato il Fitbit insieme alla Xiaomi MiBand 3, sul polso sinistro non dominante. Durante la settimana abbiamo notato che tende a sovrastimare di più i passi, tuttavia la sovrastima è del tutto casuale. Se in un giorno da 20.000 passi lo scarto era di 1000 passi, in una giornata con 10.000 passi ha superato i 2000 passi.

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Non si riesce dunque a determinare un intervallo preciso per la sovrastima dei passi, comunque usuale in dispositivi di questo tipo. Funziona invece molto bene il rilevamento delle scale, con un conteggio dei piani sempre preciso rispetto alla realtà. Anche il rilevamento automatico dell’attività ci ha soddisfatto. Provando a correre senza selezionare l’allenamento, l’attività è stata correttamente tracciata dal Charge 3.

Rilevamento dell’attività fisica

In questo caso i test sono stati condotti in palestra e durante alcune sessioni di corsa. Nel primo caso purtroppo manca la possibilità di gestire le pause tra una ripetizione e l’altra. Il fitness tracker ci segnalerà il battito, il tempo totale di allenamento e le zone di intensità del battito, calcolate in maniera automatica a partire dai dati che avremo inserito nell'applicazione.

Diverso il caso della corsa. In tale situazione il tracker è ben più preciso. Abbiamo voluto testare a fondo la capacità di rilevare lo sport, affiancando il Charge 3 ad un Suunto Spartan abbinato alla fascia cardiaca che usiamo da più di un anno e che dunque conosciamo bene. Durante il tracciamento, il Charge 3 sfrutta il GPS dello smartphone per consentire la localizzazione del percorso, mentre lavora autonomamente per elaborare tutti gli altri dati. Ciò significa che se andrete a correre solamente con il braccialetto, non potrete segnare il percorso mentre calorie e battito cardiaco verranno correttamente tracciati.

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Il Charge 3, rispetto al Suunto ha sottostimato la distanza percorsa di circa 500 metri su un percorso di 7 km. Un risultato comunque accettabile considerando il target di utenti di questo fitness tracker, ovvero sportivi amatoriali. Siamo invece rimasti molto soddisfatti per quanto riguarda il tracciamento del battito cardiaco. Ovviamente è necessario legare bene al polso il braccialetto, in modo da consentire una più semplice lettura, ma nelle sessioni di corsa, rispetto alla fascia da petto, le rilevazioni si discostano di circa 2 o 3 battiti non solo per quanto riguarda la media, ma soprattutto per i valori puntuali, minuto per minuto. Un risultato più che apprezzabile.

Rilevamento del sonno

In questo caso il Charge 3 si è dimostrato ben più affidabile e preciso rispetto alla Mi Band 3. Il sonno è stato sempre correttamente registrato, in maniera sempre più affidabile dal Charge 3. Il monitoraggio del sonno monitora il sonno leggero, quello profondo e la fase REM, oltre a segnalare tutti gli intervalli in cui ci svegliamo.

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Nel mio caso cosa particolarmente difficile, in quanto mi sveglio molto spesso durante la notte. Si è sempre comportato egregiamente riuscendo a rilevare ogni singolo risveglio, anche di pochi secondi.

Autonomia

L’autonomia dichiarata è di 7 giorni, ed è vera. Con un utilizzo molto intenso e il monitoraggio continuo del battito, oltre alla ricezione di numerose notifiche da varie applicazioni di messaggistica con vibrazione settata su forte, abbiamo ottenuto un consumo giornaliero del 13%.

Leggi anche Recensione Xiaomi MiBand 3, squadra che vince non si cambia

Realisticamente ciò si traduce con un’autonomia effettiva di 7 giorni, anche se abbiamo preferito caricarlo dopo il sesto giorno di utilizzo per evitare di trovarlo scarico la volta successiva. La ricarica impiega circa due ore e va effettuata tramite il cavo proprietario che si trova in confezione.

Verdetto

Fitbit Charge 3 rappresenta la naturale evoluzione del Charge 2: più bello, più funzionale e ben preciso per il monitoraggio dell’attività sportiva. Purtroppo le poche ombre sono relative al funzionamento con gli smartphone Android, che in alcuni casi potrebbero portare a una cattiva sincronizzazione. Il monitoraggio dei passi quotidiano va preso come un’indicazione sommaria e al momento risulta non affidabile. Va però valutato nel tempo e a distanza di mesi con futuri aggiornamenti. Per questo continueremo a usare il Charge 3 per aggiornare eventualmente la recensione in futuro.

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Ottimo invece il monitoraggio del sonno e quello dell’attività fisica. Charge 3 è indicato per chi vuole tracciare la propria attività sportiva in maniera semplice e intuitiva, grazie a statistiche, progressi giornalieri e un monitoraggio continuo 24 ore su 24, con un occhio di riguardo al design e alla personalizzazione.

La Xiaomi Mi Band 3 è in grado di monitorare quattro sport diversi, il battito cardiaco e ricevere le notifiche. La trovate su amazon con un prezzo di 29,35 euro.
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