Google cambia dopo 10 anni, ecco com'è quello nuovo

Un cambiamento radicale del logo Google nel 2015, quando l'azienda passò da caratteri serif a un nuovo stile tipografico.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

La trasformazione silenziosa dell'identità visiva di Google sta prendendo forma sotto gli occhi degli utenti più attenti. Dopo quasi un decennio di stabilità grafica, il colosso di Mountain View ha avviato un sottile ma significativo rinnovamento del suo iconico logo "G", elemento ormai radicato nell'immaginario digitale collettivo.

Il cambiamento, già visibile nell'app Google Search su iOS e in versione beta su Android, abbandona la netta suddivisione in quattro blocchi colorati a favore di un gradiente fluido che scorre armoniosamente dal rosso al giallo, dal verde al blu, mantenendo però la riconoscibile silhouette circolare che miliardi di utenti hanno imparato ad associare al motore di ricerca più utilizzato al mondo.

Questa modifica rappresenta il primo intervento significativo dopo la revisione completa dell'identità visiva avvenuta nel settembre 2015, quando Google abbandonò il carattere serif per un'immagine più moderna e informale, introducendo contemporaneamente il typeface Product Sans e proprio quel logo "G" colorato che ora viene aggiornato. All'epoca, il restyling coincise con importanti cambiamenti strutturali nell'azienda, in particolare con la recente creazione della holding Alphabet.

La nuova interpretazione del logo mantiene intatta la forma familiare ma infonde maggiore dinamismo attraverso la fusione fluida dei colori, creando un aspetto più vivace e contemporaneo. Non si tratta di un cambiamento isolato ma di un elemento che si inserisce in un più ampio rinnovamento del linguaggio visivo dell'azienda. Il gradiente richiama infatti l'estetica adottata per il branding di Gemini, l'assistente AI di Google, e la modalità AI recentemente introdotta nella Ricerca.

Il vecchio logo Google confrontato con il nuovo

Questo aggiornamento, per quanto piccolo, segnala una direzione stilistica che potrebbe estendersi progressivamente all'intero ecosistema di prodotti Google. La transizione verso un'identità visiva più fluida e sfumata rispecchia l'evoluzione tecnologica dell'azienda, sempre più orientata verso l'integrazione dell'intelligenza artificiale nei suoi servizi quotidiani.

Il più piccolo cambiamento grafico può rivelare profonde trasformazioni

Nonostante la modifica possa passare inosservata agli utenti meno attenti, l'evoluzione dell'iconografia di un brand come Google rappresenta sempre un segnale importante delle sue intenzioni future. Per ora, il cambiamento sembra limitato all'icona "G" utilizzata sui dispositivi mobili e nell'app Google, senza coinvolgere il wordmark principale a sei lettere o i loghi di altri prodotti come Chrome o Maps.

L'azienda non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo al restyling, lasciando aperte le ipotesi sulla tempistica di una distribuzione più ampia su altre piattaforme e servizi. Alcuni osservatori suggeriscono che questa evoluzione grafica possa essere interpretata non solo come un aggiornamento estetico, ma potenzialmente come un test preliminare per l'identità visiva di future società derivate, nel caso in cui le cause antitrust attualmente in corso dovessero portare a una ristrutturazione aziendale.

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