Google, Facebook, Twitter e altri giganti insieme per combattere la disinformazione

Google e altri giganti tecnologici hanno unito le proprie forze per fronteggiare la diffusione di fake news e fornire informazioni accurate e verificate agli utenti.

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a cura di Lucia Massaro

Non stiamo solo combattendo un'epidemia, stiamo combattendo un'infodemia. Le notizie false si diffondono più rapidamente e più facilmente di questo virus ed è altrettanto pericolosa”. È la dichiarazione di Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Motivo per cui – in una situazione così complessa - Google, Facebook, LinkedIn, Microsoft, Reddit e Twitter hanno unito le proprie forze per fronteggiare la diffusione di fake news e di notizie fuorvianti.

In una dichiarazione congiunta, le aziende tecnologiche hanno dichiarato di lavorare a stretto contatto per rispondere all’emergenza COVID-19. L’obiettivo è quello di combattere “truffe e disinformazione sul virus, dando più visibilità ai contenuti autorevoli sulle nostre piattaforme e condividendo aggiornamenti importanti in coordinamento con le agenzie sanitarie governative di tutto il mondo. Invitiamo altre aziende a unirsi a noi mentre lavoriamo per mantenere le nostre comunità sane e sicure.”

Ogni azienda utilizzerà le rispettive piattaforme per informare gli utenti su fatti reali e verificati eliminando tutti quei contenuti, genericamente riconosciuti come fake news. Non sappiamo quali siano effettivamente i piani, ma – come abbiamo potuto vedere nelle ultime settimane – si sono già mossi per tentare di arginare il problema. Facebook, per esempio, sta eliminando tutti quei post che non riportano informazioni accurate e ha incluso schede informative (anche su Instagram) che rimandano all’OMS o alle autorità sanitarie locali.

Nelle scorse ore, il gigante di Menlo Park ha però fatto sapere che, affidandosi principalmente all’intelligenza artificiale per valutare la qualità dei post, sono stati bloccati erroneamente alcuni contenuti. Il problema è in via di risoluzione.

Altro esempio è LinkedIn che ha creato una apposita sezione del feed che riporta notizie da organizzazioni ufficiali e riconosciute, come l’Organizzazione mondiale della Sanità. Anche Google sta lavorando per eliminare tempestivamente contenuti che diffondono disinformazione sia sul proprio motore di ricerca che su YouTube. Insomma, sono tutti al lavoro per fornire il proprio supporto in un momento così delicato.

Cogliamo l’occasione per ribadire un concetto fondamentale. È necessario e doveroso informarsi da fonti ufficiali e autorevoli, di verificare la veridicità di ciò che stiamo leggendo prima di condividerlo tra amici e parenti o sui nostri profili social. Senza dimenticare di rispettare rigorosamente le misure previste dal DPCM dell'11 Marzo.