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Google Pixel 6a recensione, piacevolmente sottosopra

Attenzione a sottovalutarlo, Google Pixel 6a ha un'anima da vero flagship! La nuova formula che ribalta la tradizione convince?

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il nuovissimo smartphone Made by Google è finalmente disponibile all'acquisto ma attenzione a sottovalutarlo solo perché si posiziona nella fascia media del mercato degli smartphone: Google Pixel 6a ha un'anima da vero flagship!

L'azienda americana colosso delle ricerche ha completamente rivoltato la solita formula a cui ci aveva abituati per i precedenti Pixel "serie a", ponendo meno enfasi sul comparto fotografico e spingendo di più altre specifiche interne. L'ultimo arrivato è dotato di chip Google Tensor e di tutte le funzionalità smart tipiche dei prodotti del marchio, sarà abbastanza per convincervi?

Un po' Pixel 6, un po' Pixel 7, unico a modo suo

Dal punto di vista estetico è impossibile non paragonare il Pixel 6a ai suoi fratelli più costosi, la rivoluzione che ha sconvolto il design degli smartphone Google ha raggiunto anche questa fascia di prezzo più abbordabile ma non senza alcune differenze atte a contenere il prezzo.

La cornice che circonda lo smartphone è anche in questo caso metallica ed è trattata per avere una finitura opaca, esattamente come Pixel 6. La scocca posteriore, al contrario, è realizzata in plastica come anche la barra nera che contiene i moduli fotografici, questa volta molto meno sporgente dal resto dello smartphone.

In questa barra è ritagliata una finestra ovale realizzata in vetro a copertura delle lenti delle fotocamere, le quali hanno bisogno di un materiale più resistente e soprattutto che non intralci la luce in ingresso verso i sensori. Questo intaglio ricorda molto i render di Pixel 7 che Google ha mostrato durante l'ultimo I/O.

Ad una prima rapida occhiata non mi stupirei lo scambiaste per un Pixel 6 base, anche se in realtà è ancora più piccolo e leggero di quest'ultimo, ma di poco. È il Pixel di nuova generazione più compatto disponibile.

Nella parte frontale troviamo uno schermo da 6,1", risoluzione FullHD+ (1080x2400 pixel), ricoperto da vetro Corning Gorilla Glass 3 piatto. Interrotto solamente da un foro nella parte alta centrale del dispositivo, il quale contiene la fotocamera frontale, il pannello ha una risoluzione ormai tipica per gli smartphone di fascia medio-alta e più che sufficiente per la visualizzazione nitida di ogni tipo di contenuto multimediale.

Si tratta di un pannello gOLED di qualità, con buoni contrasti ed una luminosità sufficiente alla visualizzazione dei contenuti HDR. Non aspettatevi il display più luminoso sul mercato, ma è perfettamente leggibile al sole. Al buio può scendere ad un'intensità sufficientemente bassa da non infastidire gli occhi.

Ben posizionato e facilmente raggiungibile troviamo un lettore di impronte digitali di tipo ottico. Ha la stessa velocità ed accuratezza da me riscontrata anche sul mio Pixel 6 Pro e che io trovo sufficiente e per nulla fastidiosa, anche se ovviamente ci sono altri dispositivi in grado di identificarvi in frazioni di secondo più brevi.

Ciò che un po' infastidisce e non rende per nulla giustizia allo smartphone è la frequenza di aggiornamento limitata a soli 60Hz, un valore a cui non siamo più abituati in questa fascia di prezzo e che fa sembrare lo smartphone meno scattante di quanto invece non sia.

Cuor di flagship

A differenza degli anni passati, durante i quali i Pixel "serie a" avevano specifiche tecniche di fascia media e fotocamere identiche ai top di gamma, quest'anno Google ha invertito quella che sembrava una formula davvero apprezzata dagli utenti.

Sotto il cofano troviamo infatti un SoC Google Tensor, lo stesso dei modelli più costosi, accompagnato da 6GB di RAM, più che sufficienti anche per i giochi più recenti, e 128GB di memoria interna.

Le specifiche di Pixel 6a rispecchiano quindi perfettamente la strategia di Google. Questo dispositivo è pensato per spingere i servizi dell'azienda e dare accesso a tutte le nuove funzionalità annunciate dal brand che rendono i Pixel dei prodotti davvero smart. Con un chip di fascia inferiore gli utenti non avrebbero potuto probabilmente apprezzare funzionalità come la traduzione in tempo reale, Magic Eraser (di cui parleremo più approfonditamente in seguito).

Inoltre credo che la formula dei vecchi Pixel "a" non fosse in questo caso applicabile: l'enorme mole di dati che gli algoritmi delle fotocamere devono raccogliere ed elaborare con la Google Camera non sarebbe stata gestibile da un chip poco potente montando gli stessi sensori ad alta risoluzione dei Pixel top di gamma.

Google ha quindi optato per un approccio più orientato ad offrire la miglior esperienza utente possibile, in modo da garantire agli utenti tutte le funzionalità che caratterizzano i Pixel e di cui i fan (me compreso, N.d.R.) sono innamorati e a cui non essi non vogliono rinunciare. Lo stesso livello è garantito anche per la sicurezza dal chip dedicato Titan M2.

A livello di connettività è presente il supporto alle reti 5G, al Wi-Fi 6e e al Bluetooth 5.2. Purtroppo è presente un solo slot per la SIM e, anche se in alternativa è possibile utilizzare una eSIM, non si possono sfruttare due numerazioni contemporaneamente. Lo smartphone dispone di un solo IMEI e non è Dual SIM.

Detto questo, Il chip Google Tensor si rivela valido e capace, con gli stessi pregi e difetti già riscontrati utilizzando i Pixel di fascia superiore. Il chip è più potente della maggior parte delle alternative presenti in questa fascia di prezzo, è competitivo con gli smartphone di fascia alta dello scorso anno ma non raggiunge i flagship di quest'anno. Inoltre, se messo sotto stress, diventa abbastanza caldo, soprattutto in queste afose giornate estive. Non stiamo comunque parlando di temperature estreme come alcuni prodotti Snapdragon 8 Gen 1 messi sotto stress.

Forse anche complice un'area minore da poter utilizzare per dissipare il calore viste le dimensioni contenute di Pixel 6a, il thermal throttling sopraggiunge leggermente prima se confrontiamo i valori con quelli ottenuti da Pixel 6 e Pixel 6 Pro.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Extreme Wild Life Extreme Stress Test Wild Life Wild LifeStress Test Performance - -
Google Pixel 6a 1053 2912 422 1379 1300 1714 (10,30 fps) 1781 - 797 (44,8%) 6219 (37,20 fps) 5236 - 2845 (54,3%) 9851 83,6 (±3,9) 72308
Samsung Galaxy A53 739 1845 227 607 360 - - 2293 (13,7 fps) 2290 - 2118 (89,3%) 11854 51,5 (±0,56) 38847
OnePlus Nord 2T 743 2869 226 853 Crash [non testato] [non testato] 4586 (27,50 fps) 4615 – 2723 (59%) 10452 36.6 (±1,3) 74871
Google Pixel 6 Pro 1006 2630 327 1381 1731 1861 (11,10 fps) 1802 - 646 (35,8%) 6534(39,10 fps) 6506 - 3820(58,7%) 11314 95,9 (±7,4) 80917
RedMagic 7 1252 3862 510 2455 3195 2625 (15,70 fps) 2632 - 2270 (86,2%) 10094(60,40 fps) 10091 - 8574(85,0%) 12808 99,4 (±2,8) 128334

La batteria da 4400mAh è ok, siamo davanti ad uno smartphone che va ricaricato ogni giorno e che, salvo un uso davvero conservativo, difficilmente porta a termine una seconda giornata senza una piccola ricarica intermedia.

Nonostante ciò, forse complice il display più piccolo e a bassa frequenza, nel nostro test standard PCMark Work 3.0 Battery il Pixel 6a ha ottenuto un risultato di 13:19h, più del Pixel 6 che con la sua batteria da 4600mAh si è fermato a 9:47h. Pixel 6 Pro fa comunque meglio con 15:05 ore.

L'audio è stereo, la capsula auricolare è amplificata e aiuta lo speaker principale. Tuttavia non aspettatevi risultati miracolosi, non è né migliore né peggiore di moltissimi altri prodotti concorrenti. Rimosso il jack da 3,5mm dedicato al collegamento delle cuffie, anche nella fascia media Google pensa sia ora di guardare all'audio senza filo.

Vecchio sensore, nuova elaborazione

I Pixel sono sempre stati famosi per posizionarsi in cima alle classifiche degli smartphone più amati per quanto riguarda la qualità delle foto, pur non avendo a disposizione il più recente hardware sul mercato.

Pixel 6a, come abbiamo spesso ripetuto in questa recensione, ha però ribaltato il modus operandi solitamente scelto da Google per gli smartphone "serie a". Il comparto fotografico è così composto:

  • Una fotocamera principale con sensore Sony IMX363 da 12,2MP, autofocus Dual Pixel PDAF e stabilizzazione ottica OIS, lenti con apertura f/1.7 e lunghezza focale 27mm
  • Una fotocamera secondaria grandangolare con sensore Sony IMX386 da 12MP, lenti f/2.2 a fuoco fisso, lunghezza focale 17mm e FOV di 114°
  • Una fotocamera frontale frontale con sensore Sony IMX 355 da 8MP con lenti f/2.0 a fuoco fisso con lunghezza focale 24mm

A cambiare rispetto a Pixel 6 base è il sensore principale, l'azienda ha optato per una vecchia conoscenza. Il sensore di Sony è infatti lo stesso che era stato utilizzato per gli smartphone precedenti all'ultima generazione.

La forza degli smartphone Google non è però mai stata nell'hardware ma nel software. L'elaborazione dell'immagine è negli anni stata così apprezzata dagli utenti che i più smanettoni hanno provato a "rubarne i segreti" installando vari porting della cosiddetta applicazione GCam su dispositivi di altri marchi, con vari gradi di successo.

Anche in questo caso è possibile apprezzare gli sforzi di Google nell'ambito della fotografia computazionale, la quale permette a questo Pixel 6a di ottenere risultati che sembrano quasi impossibili da sensori così piccoli. La differenza di qualità se paragonato ai Pixel di ultima generazione si sente e quindi anche il gap con altri smartphone più costosi non vede questo medio gamma trionfare, tuttavia se si tiene a mene la fascia di prezzo in cui questo prodotto è posizionato siamo di fronte ad un cameraphone davvero capace.

Le foto di giorno sono sufficientemente dettagliate e quello che Google chiama Super Res Zoom aiuta ad avvicinarsi a soggetti lontani anche in mancanza di un teleobiettivo, anche se personalmente non spingerei questo zoom digitale, per quanto buono, oltre a 3-4x per risultati apprezzabili. La differenza di colori tra i vari sensori è minima e i diversi toni della pelle vengono trattai in modo molto accurato.

La gamma dinamica che Google riesce ad ottenere con la propria elaborazione, che migliora rispetto ai Pixel precedenti alla serie 6 anche grazie alle capacità del nuovo ISP contenuto nel chip Tensor, è veramente apprezzabile. Peccato, come nel caso dei fratelli maggiori, la fotocamera grandangolare abbia fuoco fisso e non possa essere sfruttata per immagini macro.

A differenza di altri prodotti in questa fascia di prezzo Pixel 6a è in grado di registrare video con la fotocamera posteriore in risoluzione 4K a 60fps, anche se la fotocamera frontale è limitata a 1080p a 30fps. La qualità è "ok" ma non è uno smartphone che consiglierei a vlogger o videomaker appassionati.

Di notte le immagini sono ben bilanciate anche se ovviamente non prive di difetti, meglio comunque di molti avversari diretti. Presente una funzione dedicata all'astrofotografia anche se mancano le modalità Lunga esposizione e Panning presentate assieme a Pixel 6 e Pixel 6 Pro.

In generale Pixel 6a è uno smartphone in grado di catturare i vostri ricordi nel migliore dei modi, anche grazie alle funzioni quali Best shot, Face Unblur e all'inclusione della funzione Magic Eraser su cui Google ha puntato molto. Magic Eraser che con l'arrivo di Pixel 6a guadagna la nuova funzione Mimetizza, in grado di sfruttare l'intelligenza artificiale per desaturare e, appunto, mimetizzare alcuni oggetti nelle foto che magari è più difficile rimuovere completamente ma non si vuole vedere in evidenza.

Il primo midrange con Android 13

Android 12 ed il Material You di Google sono ovviamente parte dell'esperienza d'uso anche in questo Pixel 6a. Lo smartphone ha lo stesso identico software dei suoi fratelli maggiori e sarà al 100% il primo dispositivo di fascia media a ricevere Android 13 quando sarà disponibile, un bonus non da poco.

Sono presenti praticamente tutte le funzionalità che rendono unici i Pixel come per esempio Now Playing, che riconosce automaticamente le canzoni che vi circondano mostrandovele a schermo prima ancora che chiediate titolo e artista, i sottotitoli e le traduzioni in tempo reale anche offline, la trascrizione smart del testo (compresa la punteggiatura!) utilizzando il registratore vocale e molto altro ancora. Le uniche vere mancanze che ho potuto trovare sono limitate alle modalità di scatto.

Al momento della nostra prova Pixel 6a dispone delle patch di sicurezza di aprile 2022, ma l'azienda ci ha confermato che verrà presto rilasciato un aggiornamento OTA che metterà questo dispositivo in pari con i suoi fratelli. Non ci siamo imbattuti in bug evidenti o fastidiosi.

Pixel 6a è quindi perfetto per chi vuole un Pixel ma non ha interesse in hardware estremo, per chi vuole solo l'esperienza utente saggiamente preparata da Google.

Conclusioni

Pixel 6a sconvolge la formula a cui Google ci ha abituati per la serie di smartphone. Sinceramente avrei trovato più valido per l'utenza avere le nuove fotocamere con un chip meno potente ma forse, come dicevamo, chip meno potenti non gestiscono al meglio l'output dei nuovi e risoluti sensori, mentre allo stesso tempo l'azienda vuole spingere i chip Tensor, ampliando il nuovo ecosistema al 100% Google.

Lo smartphone, di conseguenza, si comporta bene praticamente sempre. Le uniche vere pecche sono da ritrovare nel display a 60hz, che però noterete solamente se provenite da un prodotto più nuovo, il sistema di ricarica a soli 18W ed alla mancanza della funzionalità Dual SIM, ormai praticamente universale anche se non utilizzata da tutti.

Il prezzo di 459,00 euro è buono, soprattutto calcolando che acquistando ora lo smartphone è possibile ricevere in regalo un paio di auricolari Pixel Buds-A. Ad ogni modo, tra un po' quando calerà di prezzo, diventerà quasi sicuramente un best buy anche senza promo. Il suo avversario più diretto è attualmente Nothing Phone (1) di cui stiamo scrivendo la recensione.

Voto Recensione di Google Pixel 6a



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • + Chip Google Tensor

  • + Compatto e ben costruito

  • + Software curato da Google ricco di esclusive

  • + Batteria di buona durata

  • + USB Tipo-C 3.0

  • + Audio stereo

  • + Il primo midrange che riceverà gli aggiornamenti

Contro

  • - Scocca in plastica

  • - Manca il jack da 3,5mm

  • - Display a soli 60Hz

  • - Ricarica a soli 18W

  • - Fotocamere ok ma inferiori ai Pixel top di gamma

Commento

Se non avete interesse nell'avere a disposizione delle fotocamere da top ma volete comunque uno smartphone veloce, smart, potente e che fa foto migliori della maggioranza dei medio gamma classici, Pixel 6a è perfetto per voi. Dovrete però essere consapevoli dei suoi limiti ed essere disposti a rinunciare ad alcune caratteristiche hardware che potrebbero essere migliori per accedere a "prezzo scontato" all'esperienza software di Google. Vale la pena? Secondo me sì, ma è una decisione estremamente soggettiva e che varia con le esigenze personali.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Google Pixel 6a